Nel 2014 la raccolta differenziata è aumentata dell'8% e solo lo 0,8% del materiale raccolto è stato avviato a discarica. C'è stato un incremento significativo in zone storicamente difficili come il Mezzogiorno e un ulteriore miglioramento nei paesi già ben avviati
In Italia cresce il riciclo e l’obiettivo europeo “discarica zero” sembra sempre più vicino. Sono 450mila le tonnellate di rifiuti di imballaggio in plastica provenienti dalla raccolta differenziata riciclate nel 2014, a cui si aggiungono 323mila tonnellate provenienti dalle attività commerciali e industriali. Solo lo 0,8% del materiale raccolto è stato avviato a discarica, costituito da frazioni estranee non riciclabili e non recuperabili. La strategia EU2020 che si riprometteva di ottenere entro il 2020 un’Europa più pulita e sostenibile riducendo del 50% i rifiuti inviati in discarica appare più vicina, dopo le cifre Eurostat presentate nel 2012 che davano un quadro meno roseo della situazione a causa dei pessimi dati di Bulgaria, Romania, Lituania, Lettonia ma anche Italia.
Quanto alle conseguenze del riciclo, circa 349mila tonnellate di rifiuti sono state utilizzate come materie prime per produrre energia al posto di combustibili fossili. Il lavoro del Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclaggio e il recupero degli imballaggi in plastica (Corepla) ha permesso di evitare l’immissione di circa 27 milioni di metri cubi di rifiuti. Con il riciclo degli imballaggi in plastica provenienti dalle raccolte differenziate, nel 2014 sono stati inoltre risparmiati oltre 8mila GWh, migliorando il bilancio energetico italiano. I dati presentati da Corepla evidenziano una netta crescita della raccolta differenziata, che nel 2014 è aumentata dell’8%, raggiungendo le 830mila tonnellate di imballaggi in plastica. Un incremento di più di quattro volte superiore all’immesso al consumo, cresciuto dal 2013 dell’1,9%.
La crescita italiana nel riciclo è attribuibile all’incremento significativo della raccolta in zone storicamente difficili come il Mezzogiorno e all’ulteriore miglioramento nei Paesi già ben avviati, come il Veneto che è passato da 20 a 21 chili circa per abitante. La media nazionale di raccolta pro capite è passata da 12,9 chili nel 2013 a 13,9 chili annui per abitante nel 2014. La raccolta più alta d’Italia si registra in Veneto, appunto, e in Trentino, seguiti da Piemonte e Lombardia (circa 16,5 chili per abitante), Marche (18,1 chili), Sardegna e Campania (15 chili) e infine Basilicata e Sicilia. Sono 7.306 i comuni serviti dalla raccolta differenziata e oltre 57 milioni i cittadini coinvolti, ben il 96% del totale. Nel 2014 Corepla ha riconosciuto oltre 234 milioni di euro ai comuni, o ai loro operatori delegati, a copertura dei maggiori oneri sostenuti per l’effettuazione dei servizi di raccolta differenziata degli imballaggi in plastica. “I risultati di oggi sono incoraggianti e di soddisfazione”, ha commentato Giorgio Quagliuolo, presidente Corepla. Ma ha aggiunto: “Potremmo fare di più. Se riuscissimo ad avviare nel nostro Sud raccolte differenziate di qualità con conseguenti numeri vicini a quelli ottenuti nel Nord Italia ebbene, saremmo i migliori in Europa”.