Sono parenti stretti, medici, operatori sanitari e tecnici di laboratorio della Asl che sono venuti in contatto con l'infermiere di Emergency risultato positivo al virus. Intanto le condizioni cliniche dell'uomo sono stazionarie con parametri vitali stabili
Sono 13, tra parenti stretti, medici, operatori sanitari e tecnici di laboratorio della Asl, le persone messe in isolamento precauzionale a Sassari per via di Ebola. Tutti gli individui sono venuti a contatto con il cooperante di 37 anni risultato positivo al virus, le cui condizioni sono stazionarie con parametri vitali stabili. L’uomo era stato inizialmente ricoverato in Sardegna, per poi essere trasferito allo Spallanzani di Roma con un volo dell’Aeronautica militare. A Sassari, intanto, si è tenuto un vertice in prefettura, presieduto dal prefetto Salvatore Mulas, con l’Assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, i vertici delle Asl 1 di Sassari e dell’Azienda Ospedaliero Universitaria e del 118 per fare il punto della situazione ed esaminare eventuali provvedimenti.
Il cooperante risultato positivo a Ebola è un infermiere di Emergency. Prestava servizio nel Centro di cura dei malati di Ebola in Sierra Leone dal 15 febbraio. È arrivato in Sardegna il 7 maggio e appena si sono manifestati i sintomi è stato posto in isolamento, ma era già entrato in contatto con alcune persone. Inizialmente l’uomo era in buone condizioni, poi sono leggermente peggiorate. L’infermiere di Emergency è il secondo italiano ad aver contratto Ebola, dopo Fabrizio Pulvirenti, un medico, anche lui di Emergency, che si è ammalato lo scorso novembre e che è stato curato nello stesso ospedale.