Sopra la media per l‘equilibrio tra vita privata e lavoro, il reddito e lo stato di salute. Ma l’Italia è invece in fondo alla classifica per quanto riguarda istruzione, occupazione, ambiente e soddisfazione personale. Sono i principali risultati del Better life index messo a punto dall’Ocse, di cui lunedì viene lanciata anche la versione italiana con un sito ad hoc. La ricerca si basa sulle risposte di oltre 3.600 persone e prende in considerazione 11 fattori benessere in 36 Paesi: i membri dell’organizzazione più Brasile e Russia. L’Italia si posiziona al 23esimo posto, dietro Slovenia e Repubblica ceca. Le performance risultano particolarmente brillanti, appunto, sul fronte dell’equilibrio lavoro-vita (siamo tredicesimi), reddito e ricchezza (quattordicesimi) e salute (17esimo posto). In tutte le altre voci, invece, la Penisola si piazza su gradini più bassi della media: in particolare è 29esima per l’occupazione (un indicatore che comprende partecipazione al mercato del lavoro, retribuzione, disoccupazione di lunga durata e precariato), 21esima per l’istruzione e le relazioni sociali, 23esima per impegno civile, 24esima per quel che riguarda l’abitazione e la sicurezza, 27esima per soddisfazione personale e ambiente.

La ricerca fornisce indicazioni anche sulle disparità tra le varie regioni nei diversi ambiti: particolarmente evidente il divario relativo all’occupazione tra la provincia di Bolzano, che si trova nel 15% di testa tra tutte le regioni Ocse, e la Campania, che è ultima. Ampie differenze regionali esistono anche in materia di sicurezza (ai poli opposti provincia di Trento e Calabria), ambiente (Sardegna la migliore, Lombardia la peggiore) e reddito (ancora provincia di Bolzano e Campania).

performance regioniMolto positivo a livello generale il risultato relativo alla salute, dove 18 regioni italiane conseguono i migliori risultati in area Ocse. Le regioni italiane sono anche, stando all’indagine, tra le migliori in materia di sicurezza e impegno civile. Tasto dolente il capitolo istruzione, dove tutte le regioni italiane conseguono risultati inferiori rispetto alla media Ocse. Lo studio dà informazioni anche su cosa conta di più per gli italiani: al primo posto c’è la salute, al secondo l’istruzione e al terzo la soddisfazione personale.

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