“La decisione di stabilire una missione navale Ue per distruggere il modello di business dei contrabbandieri e delle reti di trafficanti nel Mediterraneo è stata appena presa”. L’annuncio è stato dato dall’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri Federica Mogherini: “Speriamo che questa operazione possa essere lanciata ufficialmente a giugno”. Il Consiglio dei ministri degli esteri e della difesa ha quindi approvato la base legale per la missione navale della Ue contro i trafficanti. Essa comprende tutte le tre fasi previste nel progetto di missione, ma “per le fasi successive alla prima – azioni in acque internazionali e raccolta di informazioni – servirà una “ulteriore valutazione”. Inoltre il quartiere generale della missione navale sarà a Roma ed il comando è stato affidato all’ammiraglio italiano Enrico Credendino.
Sergio Mattarella: “L’Ue ha una missione storica”
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, parlando al parlamento di Tunisi, dove si trovava in ricordo delle vittime del museo del Bardo, ha detto che “Bruxelles deve prendere atto del dramma dei profughi e darsi una nuova missione storica che si ponga l’obiettivo di favorire una maggiore integrazione tra sponda Nord e Sud del Mediterraneo, creando le condizioni per uno sviluppo condiviso”.”I flussi che partono dalla Libia – ha aggiunto – configurano un dramma umanitario senza precedenti di cui l’Europa deve farsi carico collettivamente, con senso di responsabilità, spirito di solidarietà e disponibilità all’accoglienza”.
Il No alle quote migranti di Francia, Spagna e Ungheria
Per quanto riguarda l’idea di una missione condivisa dall’Unione Europea, il primo ministro francese Manuel Valls, ha criticato il sistema di quote proposto dalla Commissione europea per la gestione dei migranti. “Sono contrario – ha detto – all’instaurazione di quote di migranti. Questo non ha mai corrisposto alle proposte francesi. La Francia è invece favorevole a un sistema europeo di guardie di frontiera”.
La France est contre l’instauration de quotas de migrants en Europe et pour un système européen de gardes-frontières. pic.twitter.com/eKp5zm5CkE
— Manuel Valls (@manuelvalls) 16 Maggio 2015
Sulla stessa lunghezza d’onda di Valls, anche Szabolcs Takacz, ministro per i rapporti con l’Europa del governo ungherese di Viktor Orban. Intervistato da La Stampa il ministro ha sottolineato la posizione del governo ungherese sulle quote: “Siamo contrari alle quote obbligatorie. E credo lo siano anche altri Paesi: la Repubblica Ceca, la Slovacchia, i Paesi Baltici, la Polonia e il Regno Unito. E, se non sbaglio, ora si è aggiunta anche la Francia”.
E nel pomeriggio è arrivato anche il nada della Spagna, secondo cui la Commissione “deve rivedere la sua proposta”. Ad affermarlo è stato il ministro degli esteri José Manuel Garcia-Margallo. “Lo sforzo di solidarietà – ha sottolineato – deve essere proporzionato, giusto e realista, cosa che la proposta della Commissione non è”. Sull’argomento è intervenuto anche Angelino Alfano, intervistato dal Corriere della Sera: “La Francia è sempre stata al nostro fianco nel chiedere un intervento dell’Europa in materia di immigrazione, sarebbe assurdo se avesse cambiato posizione proprio adesso”.
Nicolini: “Ridicolo fissare quota a 20mila”
Anche il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, si è espressa sulle quote: è “ridicolo” – ha detto – fissare a 20 mila la quota di migranti da accogliere in Europa, già ci sono stati 23 mila morti, non mi sembra che questo abbia scoraggiato gli arrivi”. “Lampedusa – ha aggiunto il sindaco – è diventata il simbolo di una battaglia, quella per ottenere un cambiamento delle politiche per il diritto d’asilo. Credo che una politica comune del Mediterraneo si possa fare se questo mare lo sentiamo veramente nostro come spazio comune”.
Gentiloni: “No a passi indietro”
Il ministro degli esteri, Paolo Gentiloni ha commentato così il no di Valls: “Il sistema delle quote per la redistribuzione dei migranti nei Paesi Ue pur non essendo risolutiva, ha un significato politico e perfino culturale, perché dice che di quel problema ci si fa carico insieme, almeno per una quota. Sarebbe francamente molto amaro constatare che quella disponibilità di condivisione e di rendere quel problema europeo e non solo italiano, facesse dei passi indietro”. Il ministro degli esteri ha però sottolineato di non essere convinto che “ci sarà un no francese. Per il momento si presenta più come un distinguo che come un no”. Gentiloni comunque, ha detto che sulle quote “ci sarà una discussione rilevante in vista del decisivo Consiglio affari interni del 16 giugno”. Il ministro degli esteri ha poi definito le prese di posizione di Francia e Spagna come “discussioni di posizionamento”.
Stoltenberg: “La Nato è pronta”
Il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, a margine del Consiglio Ue Esteri-Difesa, ha così commentato: “La Nato è pronta a contribuire alla missione della Ue per smantellare le reti dei trafficanti di esseri umani nel Mediterraneo. Non è stata fatta alcuna richiesta specifica, ma la Nato è pronta ad aiutare se c’è una richiesta”.