Ieri sera sono stati completati gli esami tossicologici ed è stato accertato che Sclafani aveva assunto una dose notevole di stupefacenti. Il giudice ha convalidato l'arresto e ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere
Positivo a ecstasy e anfetamine. Il risultato del narcotest su Pietro Sclafani, il commerciante palermitano che, ieri, ha travolto ed ucciso Tania Valguarnera, è arrivato a poco meno di 24 ore dall’omicidio della giovane dipendente di un call-center che stava andando a lavoro. Sclafani, che ha trascorso la notte nella camera di sicurezza della questura, è fuggito dopo l’incidente ma era stato arrestato dalla polizia. Il giudice Daniela Vascellaro ne ha convalidato l’arresto, chiesto dal pm Renza Cescon, e ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere. La difesa di Sclafani aveva chiesto in udienza gli arresti domiciliari.
Il giudice nel provvedimento ha scritto che ci sono “gravi indizi di colpevolezza come si desume da un video e dai tabulati telefonici” a carico di Pietro Sclafani. Non solo, “c’è anche il pericolo di fuga, così come e la reiterazione del reato”. Nel documento si può anche leggere che c’è stata “grave disattenzione e negligenza da parte dell’indagato che, distratto e anche impegnato al telefono, non si accorgeva del pedone ben visibile sulle strisce, lungo un rettilineo pressoché deserto e con un ampio ombrello”.
Sclafani si è difeso davanti al giudice dicendosi addolorato: “Signor giudice, sono addolorato per quello che è accaduto ieri. Non faccio che pensare a questa ragazza e alla sua famiglia. Ma io non ho mai fatto uso di droghe nella mia vita”. Mentre uno dei suoi legali, l’avvocato Ninni Reina si è così espresso: “Non c’è molto da dire in questa tragedia, il mio cliente è disperato, addolorato”. Il legale tiene poi a precisare che “i risultati delle urine sono stati negativi, invece l’esame del sangue è risultato positivo. Non capiamo perché, visto che Sclafani dice di non avere mai fatto uso di droga”.
Ieri sera sono stati completati gli esami tossicologici ed è stato accertato che Sclafani aveva assunto una dose notevole di stupefacenti. Nel 2014 gli era stata già ritirata la patente per eccesso di velocità, il documento gli era stato poi riconsegnato, ma avendo “collezionato” ben trenta contravvenzioni per guida troppo veloce, era stato avviato un nuovo iter di sospensione della patente.