Massimiliano Passiu è stato arrestato con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni mentre si avvicinava al leader di Fi impegnato in un comizio. Il giudice alle direttissime di Busto Arsizio gli ha imposto l'obbligo di firma due volte a settimana. L'uomo: "Avevo bevuto, volevo solo fare casino"
Ha patteggiato cinque mesi durante il processo per direttissima Massimiliano Passiu, arrestato il 18 maggio prima di un comizio di Silvio Berlusconi a Saronno, in provincia di Varese, con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. L’uomo, 44 anni, di origini sarde e residente da anni a Saronno, è comparso nella mattinata del 19 maggio davanti al giudice alle direttissime di Busto Arsizio che gli ha imposto l’obbligo di firma due volte a settimana. Il 44enne ha spiegato il suo tentativo di avvicinarsi all’ex premier dicendo: “Avevo bevuto birra e mirto, non volevo far del male a nessuno, solo fare un poco di casino”. Dalle prime indagini è emerso che il 44enne, con qualche precedente per reati comuni, non fa parte di associazioni politiche.
Passiu aveva cercato di arrivare sotto il gazebo di via Portici dove si trovava il leader di Forza Italia. È stato però fermato. Prima da Nino Caianiello, Fi, che lo ha trattenuto per la camicia, poi dai carabinieri, che lo hanno trascinato dall’altra parte del piazzale tra urla e spintoni. L’uomo ha opposto resistenza e ci sono voluti diversi militari per riuscire a bloccarlo. Passiu è un disoccupato e, secondo il quotidiano locale La Prealpina, il 30 aprile aveva fatto irruzione nell’atrio del Municipio, strappando uno degli incartamenti della lista civica “L’Italia che verrà”.
Francesca Pascale, la compagna dell’ex premier, ha affermato che Passiu “voleva aggredire uno di noi o il presidente. Le forze dell’ordine sono state pronte ed è stato evitato uno spiacevole episodio”.