Il software di Bittorrent Inc. può essere usato anche da computer o da tablet. Tutto quello che serve è una connessione. Il sistema di crittografia impedisce anche a Fbi e Nsa di conoscere il contenuto delle comunicazioni
Anche dopo la sentenza della Corte d’Appello di New York, che ha dichiarato illegale l’attività di raccolta dei dati operata da Nsa e Fbi alla base dello scandalo Datagate, una soluzione politica della vicenda sembra ancora lontana. A disinnescare il “grande fratello” Made in Usa ci prova la Silicon Valley. L’arma segreta contro gli spioni di stato si chiama Bleep, un programma per le chiamate e l’invio di messaggi via Internet che assicura la massima tutela della privacy. A lanciare il progetto qualche giorno fa è stata Bittorrent Inc, la società privata che dal 2004 gestisce lo sviluppo del protocollo per gli scambi peer to peer.
Nessun server centralizzato – Come spiegato nella pagina dedicata al progetto, il programma utilizza una serie di accorgimenti per garantire la riservatezza delle comunicazioni, a partire da un sistema di crittografia gestito direttamente dal dispositivo su cui è installato. La particolarità, però, è che l’architettura utilizzata per le comunicazioni, che raggiungono direttamente il dispositivo dell’interlocutore senza passare da server o servizi cloud.
I messaggi, quindi, non vengono registrati su nessun’altra macchina e le informazioni sulle chiamate non vengono registrati in alcun modo da Bittorrent. Questo metodo permette di impedire che qualcuno, per esempio Fbi e Nsa, possa registrare o appropriarsi dei famigerati metadati, cioè le informazioni su chi ha inviato messaggi a chi e quando. Un problema che, come si è scoperto in seguito alle rivelazioni di Edward Snowden, oltre le comunicazioni telefoniche riguarda anche programmi come Skype e Whatsapp.
Anche su Pc – Il software di Bittorrent Inc. è multipiattaforma e a differenza di altri, come Whatsapp, consente di inviare e ricevere messaggi anche dal computer o dal tablet. Tutto quello che serve è una connessione a Internet. Per il momento il programma è ancora in versione alpha, ma il download gratuito è già disponibile (qui) per Windows, Mac e sui market Android e iOS. Tra le funzioni disponibili, oltre alla possibilità di inviare messaggi ed effettuare chiamate VoIP, c’è anche la modalità whisper (sussurro) che permette di inviare fotografie programmate per “autodistruggersi” dopo 25 secondi. Una modalità di comunicazione che ha fatto la fortuna di Snapchat e che rappresenta uno dei punti su cui Bittorrent Inc. punta per conquistare il mercato della messaggistica online.
Prova sul campo – La registrazione su Bleep prevede l’uso di uno user name associato a un numero di telefono o un’email, la cui funzione è quella di rendersi rintracciabili per i propri contatti. La procedura richiede una verifica attraverso un codice di attivazione (inviato via email o sms) che collega il dispositivo all’account. Un sistema che si colloca a metà tra Whatsapp (che fa riferimento solo al numero di telefono) e i classici messenger che usano nome utente e password.
In più, Bleep permette di usare come riferimento anche la chiave crittografica o un QR Code che viene riconosciuto attraverso la fotocamera dello smartphone. Alla prova dei fatti, il sistema mostra qualche limite, soprattutto nella gestione dei contatti. In alcuni casi, ad esempio, email e numeri di telefono non venivano associati al nickname degli utenti. Anche l’affidabilità del circuito mostra qualche falla, con tempi di consegna dei messaggi piuttosto incerta e qualche problema nelle notifiche. Al di là dei difetti – del resto si tratta di una versione alpha, quindi poco più che sperimentale – il progetto dell’azienda californiana sembra avere tutte le carte in regola per competere con i più quotati concorrenti.