“E’ già stato fatto un passo: l’abolizione dei vitalizi per i parlamentari con determinate condanne. Non mi sembra invece che sia all’ordine del giorno la proposta di abolire i vitalizi dei parlamentari, che sono diritti acquisiti”. Cesare Damiano, deputato democratico ed ex ministro del Lavoro e della Previdenza sociale, motiva così la sua contrarietà all’abolizione dei vitalizi parlamentari: “La normativa è già cambiata e penso che non si debba togliere questo diritto acquisito”. Poi ricorda: “Ero ministro, potevo prendere diecimila euro lordi mensili. Ho rinunciato e ho preso solo la mia pensione Inps dopo 40 anni di contributi. Ho fatto come l’ex ministro Fornero“. E precisa: “La mia pensione è di 2.350 euro netti, anziché seimila: credo di aver fatto la mia piccola rinuncia e mi ritengo comunque un privilegiato”. Poi l’ex Ministro del governo Prodi risponde sul problema del cumulo di più assegni tra vitalizi e pensioni, e lancia una proposta: “Un tetto massimo di cinquemila euro”. Per Riccardo Fraccaro, deputato del M5S: “La strada maestra è una legge di modifica costituzionale: durante l’iter del ddl Boschi avevamo presentato un emendamento che prevedeva di trasformare i vitalizi in pensioni, dal retributivo al contributivo, anche con effetti retroattivi: quello che hai versato prendi. Ma il Pd ha votato contro. Lo ripresenteremo anche al Senato, se ci fosse la volontà politica in quattro mesi avremmo la fine definitiva dei vitalizi” di Manolo Lanaro