Operazione triplete, atto secondo. A centottanta minuti dal finale meno pronosticato all’inizio della stagione, la Juventus ha in testa una sola parola. Quella che ad agosto era semplicemente impronunciabile. Mettere insieme in nove mesi quanto collezionò l’Inter di Mourinho nel 2010. Scudetto, coppa nazionale e Champions League. Chiusa in scioltezza la prima pratica e in attesa del Barcellona, stasera all’Olimpico c’è l’ostacolo Lazio per portarsi a casa la Coppa Italia. Pratica difficile da sbrigare al di là di quanto dicano i precedenti del campionato. Nella doppia sfida i bianconeri hanno segnato 5 gol subendone zero. E oltre i numeri i confronti furono segnati da una netta supremazia degli uomini di Allegri. Oggi è però una sfida secca e vale il presupposto che alimenta le speranze della Juventus per i novanta minuti di Berlino: tutto è possibile.
Allegri: “Vincere la coppa per prepararci alla Champions”
“È una finale, sarà diverso dal campionato e potrebbe non risolversi in 90 minuti. Pirlo giocherà, da qui al 6 giugno abbiamo tre partite, non possiamo pensare di stare a riposo fino alla finale. La Coppa Italia è sempre stato il nostro secondo obiettivo. È molto importante vincere per preparare al meglio la finale di Berlino”, ha detto il tecnico livornese nella conferenza stampa di presentazione. Dentro c’è un po’ tutto il carico di tensione di questi giorni e la consapevolezza che la conquista della coppa (che a Torino manca dal 1995, sarebbe il decimo titolo) può fornire ulteriori motivazioni in vista della Champions. Anche perché, aggiunge Allegri, “questa Juve è una tigre”. All’Olimpico dovrà anche camuffare le assenze a centrocampo e in attacco. Marchisio e Morata sono squalificati e toccherà a Vidal scalare in mediana facendo posto a Pereyra dietro Tevez, che sarà spalleggiato da Llorente. Ma anche tra i pali potrebbe esserci la sorpresa Storari al posto di Buffon. Un rischio calcolato, perché sabato a San Siro il secondo portiere ha dimostrato tutta la sua affidabilità salvando il risultato su Palacio e Icardi.
Pioli: “Vogliamo vincere la finale”
Contro la Lazio il suo compito sarà ancora più difficile. Felipe Anderson e Candreva avranno la spinta in più di uno stadio dalla loro parte. I biancocelesti si giocano una fetta importante di stagione. Hanno proposto un calcio divertente ed efficace dopo una partenza a handicap che ne ha limitato l’orizzonte in campionato. Complice anche una serie di infortuni a catena che continuano a condizionare le scelte di Pioli, anche contro la Juventus: è indeciso se rischiare o meno Biglia, una delle fondamenta di questa stagione. Mentre potrebbe partire dalla panchina il capitano Stefano Mauri. Davanti a tutti, lui, l’uomo più esperto. Quel Miroslav Klose che sa come si vincono certe partite. È abituato a deciderle. “Siamo partiti dal terzo turno con il Bassano, abbiamo fatto un percorso importante e sarebbe un grandissimo risultato vincere soprattutto per gli avversari che abbiamo eliminato. È una grandissima opportunità”. Anche per incamerare energie positive in vista dello sprint Champions, che passa attraverso il derby. Proprio contro la Roma, due stagioni fa, la Lazio alzò la Coppa Italia. E lunedì 25 dopo una tempesta di polemiche per il rinvio ci sarà il faccia a faccia. Presentarsi con il trofeo sottobraccio sarebbe un mezzo gol di vantaggio.