Cinque delle maggiori banche al mondo pagheranno 5,6 miliardi di dollari per risolvere la disputa con le autorità americane sulla manipolazione dei tassi di cambio e del Libor. Quattro degli istituti (Citicorp, JPMorgan, Barclays, Royal Bank of Scotland) si dichiarano anche colpevoli di aver cospirato per manipolare il prezzo del dollaro e dell’euro, mentre la quinta, Ubs, ha ricevuto l’immunità sul caso. Il gruppo svizzero si dichiarerà però colpevole di manipolazione del Libor dopo che le autorità hanno stabilito che la banca ha violato un precedente accordo per risolvere le accuse di cattiva condotta. La nuova intesa prevede che la banca elvetica paghi una multa di 342 milioni di dollari (320,5 milioni di franchi) per la manipolazione dei cambi, non sarà destinataria di nessuna azione penale e riceverà un’immunità condizionata per un ulteriore procedimento penale. Per la manipolazione del Libor, invece, le si richiede un’ammissione di colpevolezza e il pagamento di una multa di 203 milioni di dollari. Altro caso a parte è Bank of America che non rientra nell’accordo con il Dipartimento di Giustizia, pagherà 205 milioni di dollari alla Fed per risolvere l’indagine della banca centrale sui cambi.
Con l’accordo raggiunto le banche puntano a lasciarsi alle spalle un’indagine che va avanti da anni e chiudere un altro capitolo della crisi. Quattro banche si dichiarano colpevoli di manipolazione dei cambi. Le indagini e i patteggiamenti per la presunta manipolazione dei tassi di cambio sono costati alle banche più di 10 miliardi di dollari finora, una cifra superiore rispetto ai 9 miliardi di dollari versati per risolvere quella sul Libor. Nell’accordo annunciato mercoledì il Dipartimento di Giustizia americano afferma che fra il dicembre 2007 e il gennaio 2013 trader di euro-dollaro a Citigroup, JPMorgan, Barclays e RBS – che si descrivevano come il Cartello – “hanno usato una chat room esclusiva e un linguaggio di in codice per manipolare i cambi”. “L’atteggiamento delle banche è stato sfrontato, tantissimi consumatori ne hanno subito i danni”, ha detto il ministro della Giustizia americano, Loretta Lynch, annunciando l’accordo.