È piccola come una Panda ed è realizzata sulla nuova piattaforma modulare dell'alleanza Renault-Nissan, che permette di contenere i costi. L'atteggiamento dei costruttori auto verso i paesi emergenti: ora non propongono più i modelli europei fuori moda, ma costruiscono modelli ad hoc
Piccola come una Panda, graziosa come una Captur, economica e resistente come una Dacia. La Renault Kwid è tutto questo, ma bando agli entusiasmi, per ora è destinata soltanto all‘India. Dove il modello è sarà in vendita a partire da settembre a un prezzo compreso fra 3 e 400.000 rupie, l’equivalente di 4.200-5.600 euro. Sembra niente, ma in India i prezzi delle auto hanno quell’ordine di grandezza: una Suzuki Alto – Suzuki-Maruti è il primo marchio sul mercato – parte da 286.000 rupie, 4.000 euro. La piccola Suv Renault – appena 3,68 metri di lunghezza – è la prima applicazione della piattaforma modulare CMF-A, che consente all’alleanza Renault-Nissan di arricchire la sua gamma di piccole: la nuova base meccanica può ospitare modelli di diversa foggia e dimensione sfruttando componenti condivisi.
L’altezza da terra, la robustezza della carrozzeria (protetta da molti inserti di plastica nera) e le cinque porte fanno la differenza quando si tratta di convincere gli indiani. La Kwid è un modello pensato apposta per loro, che dimostra che l’approccio dei costruttori automobilistici nei confronti dei paesi emergenti sta cambiando profondamente. In un’epoca nemmeno troppo lontana ai consumatori indiani, cinesi, russi e sudamericani le Case “rifilavano” i vecchi modelli europei, superati per stile e tecnologia. Ora che il nostro mercato dà sempre meno soddisfazioni, e che l’unica vera opportunità di crescita la danno i “Bric”, le Case cercano di lusingare i nuovi clienti con automobili più attraenti, anche se non ai livelli – peri sicurezza ed emissioni – di quelli europei. I nuovi clienti, soprattutto quelli che affrontano il primo acquisto a quattro ruote, “non vogliono un’automobile inizialmente progettata per i mercati già maturi, e poi passata di moda”, dice Arnaud Deboeuf, vice presidenza dell’alleanza Renault-Nissan a proposito della Kwid. “Essi aspirano – com’è loro diritto – ad un’automobile moderna, solida ed elegante, ad un prezzo che rappresenta una piccola rivoluzione per un veicolo così generoso”.
Con la Kwid, Renault spera di accrescere la sua presenza in India che, secondo il marchio, “con solo 20 veicoli per 1.000 abitanti, contro 105 in Cina, 300 in Russia e 600 in Europa, è in pieno sviluppo”. Per ora l’India è un mercato piccolo – 2,5 milioni di veicoli venduti nel 2014, meno del doppio dell’Italia – ma secondo la Casa “i volumi dovrebbero raggiungere i 5 milioni di unità, collocando il Paese in terza posizione tra i principali mercati mondiali, entro il 2018-2020”. Nel Paese, Renault ha una quota di mercato del 2% ma punta a ragiungere il 5% nel medio termine. Per farlo, intende portare i punti vendita dagli attuali 157 ai 280 nel 2016, rafforzando la presenza nelle zone rurali, molto importanti in India, se è vero che per il leader di mercato Maruti rappresentano il 30% dei volumi. Affermarsi in India è una questione vitale per il marchio francese, che esattamente come PSA Peugeot-Citroën sta cercando di rendersi sempre meno Europa-dipendente: rispetto al 2010, quando rappresentavano solo il 37% del totale, oggi le vendite Renault fuori dal Vecchio Continente pesano per il 46%.