Cronaca

Bagnasco: “In calo 8×1000: meno soldi al clero. Scuola? No a fretta governo”

Il presidente della Conferenza episcopale italiana è intervenuto al termine della 68esima assemblea generale dei vescovi e ha presentato i dati sui finanziamenti ricevuti dai contribuenti. E rispondendo alle domande dei giornalisti, ha parlato delle riforme dell'esecutivo

I contribuenti italiani hanno versato quasi 60 milioni in meno rispetto al 2014 alla Chiesa cattolica. Il quadro lo ha illustrato il presidente della Cei Angelo Bagnasco al termine della 68esima assemblea generale dei vescovi: “I fondi derivanti dall’8×1000 sono in calo”, ha detto, “ciò comporterà una diminuzione di 50 milioni di euro per il sostentamento al clero ma non influirà sulle opere caritative che, anzi, conteranno su 20 milioni in più per gli interventi”. I dati si riferiscono alle cifre garantite dal ministero dell’Economia dello Stato italiano, sulla base delle scelte dei contribuenti inserite nelle dichiarazioni fiscali del 2012, relative ai redditi del 2011, che hanno fatto registrare un calo del 2 per cento. Tutto ciò, dunque, prima che Jorge Mario Bergoglio fosse eletto pontefice dal Conclave.

Il cardinale poi, parlando con i giornalisti, si è anche rivolto al presidente del Consiglio e ha commentato la riforma della scuola che ha ricevuto il primo via libera a Montecitorio nelle scorse ore: “Il consiglio è di non farsi prendere dalla fretta”, ha detto, “per concludere frettolosamente la riforma della scuola. Un tempo più disteso, senza l’acqua alla gola, consente di riflettere e di dialogare per ottenere risultati migliori. Se poi ci sono delle urgenze, come nel caso dell’assunzione dei precari, nulla vieta di scorporarle dal resto della riforma sulla scuola”. Bagnasco ha poi aggiunto: “Senza un’etica pubblica non si fanno buone leggi e se non ci sono buone leggi non si osservano. C’è un gran bisogno di un’etica personale e di un’etica istituzionale”. Rispondendo alle domande della stampa, il presidente della Cei ha poi commentato positivamente la proposta di inserimento del reddito di cittadinanza in Italia: “Guardo ad altri Paesi dove questa forma è presente, ad esempio nel Nord Europa, e da dove ho sentito raccontare che ci sono risultati positivi. Ho sentito in particolare del Nord Europa, in Paesi più ricchi e benestanti del nostro, dove non favorisce nessuna mentalità assistenzialista. D’altronde nessuno vuole vivere da assistito ma della propria forza e capacità”.

Per quanto riguarda i fondi, la Cei ha diffuso un comunicato con i dati generali. La Chiesa Italiana destinerà quest’anno 995 milioni di euro derivanti dai fondi ad esigenze di culto e pastorale e agli interventi caritativi. Nel 2014 aveva distribuito invece un miliardo e 55 milioni. C’è stata dunque una diminuzione di 60 milioni. La somma relativa all’8 per mille dell’Ire assegnata alla Chiesa cattolica per il 2015, infatti, risulta pari a 995.462 euro rispetto ai 1.054.310 del 2014, con un calo delle firme in favore della Chiesa cattolica pari al 2%. Per quanto riguarda, invece, l’assegnazione dei fondi si rileva un calo di circa 30 milioni di euro per le esigenze di culto, di meno 20 milioni per gli edifici di culto ed un aumento di 20 milioni di euro per le opere caritative della Chiesa.