“Sono sconcertato da quelle dichiarazioni. Raffaele Cantone non è riuscito a cogliere l’intimo legame tra violazione dei diritti ed episodi di corruzione“. Così Enrico Zucca – pm del processo per l’irruzione della polizia nella scuola Diaz di Genova durante il G8 del 2001 – commenta le parole del presidente dell’Autorità nazionale anti-corruzione che si è detto indignato per la sentenza di condanna (nei confronti dell’Italia), emessa dalla Corte di Strasburgo per i fatti della Diaz. “E’ significativo del fatto che ancora oggi figure come Cantone abbiano nei confronti della polizia un rapporto malato“, aggiunge Marco Preve, giornalista di Repubblica e autore del libro “Il partito della polizia“, presentato ieri a Firenze. “A perpetrare le violenze sono stati tutti i poliziotti di tutti i reparti”, spiega poi Zucca, che conclude: “La polizia ordinariamente subisce sollecitazioni a falsificare le prove, e lo fa pensando di adempiere al proprio dovere. Un fenomeno definito ‘corruzione per la nobile causa’” di Max Brod
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