Facevano parte dela consulta di architetti che ha elaborato il masterplan dell’Expo: per le riviste del settore Ricky Burdett, Jacques Herzog e Stefano Boeri sono delle “archistar”. Per Il Fatto Quotidiano, ci hanno fatto da guida d’eccezione nel sito dell’esposizione universale di Milano. “Volevamo evitare le Olimpiadi architettoniche. Tutti gli edifici dovevamo avere dei limiti, un certa modestia per far risaltare il tema ‘Nutrire il pianeta’. Almeno il 50% a lato del Decumano doveva essere spazio verde o produttivo“, spiega il chief adviser delle Olimpiadi di Londra Burdett. “E’ un chilometro di orrori“, sentenzia Herzog. Cosa promuovono? Il padiglione dell’Austria e quello di Slow Food, dove si conclude il nostro tour di Gianni Barbacetto e Francesca Martelli
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