La società a cui è affidato il recupero delle tasse ha a libro paga, oltre ai suoi dipendenti, 886 avvocati. Il nuovo numero uno ora anticipa: "Li porteremo a soli cinquanta". Intanto l'azienda ha accumulato perdite tali da rischiare il pignoramento dei beni
Dopo le polemiche sugli “886 avvocati a busta paga”, Riscossione Sicilia ha annunciato l’avvio di un repulisti. La società a cui è affidato il recupero delle tasse non versate dai residenti dell’isola ha deciso infatti di revocare l’incarico a 314 legali. E ora l’obiettivo, stando al nuovo presidente Antonio Fiumefreddo, è “portare a cinquanta” il numero dei rappresentanti dell’azienda nelle cause avviate per riscuotere i crediti fiscali. Fino all’altro ieri erano, appunto, 886. Un drappello in grado però, stando a quanto raccontato dal Corriere della Sera, di recuperare non più del 2% delle imposte dovute sulla base delle cartelle esattoriali. E di affossare, con i suoi costi, il bilancio della società, a cui i fornitori hanno minacciato addirittura il pignoramento dei beni. Tutto questo in una regione dove solo una settimana fa è stata resa nota la scoperta di 800 grandi evasori che hanno debiti verso il fisco per circa 1 miliardo.
Giovedì Fiumefreddo ha spiegato che Riscossione Sicilia ha individuato i legali da revocare sulla base delle risposte alla richiesta di presentare una relazione sullo stato dell’arte delle cause per cui avevano ricevuto mandato. In 314 non hanno risposto, “determinando così il venir meno del rapporto di fiducia ma anche di un adempimento previsto dalla convenzione, il che costituisce motivo di revoca”. “Non è un’azione contro gli avvocati”, ha affermato l’ex (per lo spazio di un mattino) assessore regionale ai beni culturali nella giunta di Rosario Crocetta, che guida la società da un mese. “Io credo che questo modo di incaricare centinaia di legali sia una modalità clientelare che non favorisce nemmeno gli avvocati stessi”.
Adesso gli avvocati interni di Riscossione (19 in tutto) hanno avuto il compito di predisporre i procedimenti necessari per la revoca dei mandati, ma l’obiettivo della società rimane quello di “arrivare a solo cinquanta avvocati” avviando una nuova procedura di evidenza pubblica. Fiumefreddo inoltre ha dato il compito di analizzare le ragioni dei contenziosi in essere in Sicilia, “un numero enorme, circa 25mila casi l’anno, dopo di che Riscossione procederà a una nuova riduzione dei legali e all’indicazione di linee guida per le nuove cause”. Ma la riduzione del numero degli avvocati potrebbe passare anche dall’estensione alla società della convenzione con l’Agenzia delle Entrate: in questo modo sarebbe lo stesso ente a occuparsi di gran parte dei contenziosi. “Terremmo per noi le cause legate alle tematiche di Riscossione e alle giurisdizioni speciali – ha spiegato il presidente – mentre il resto sarebbe affidato all’Agenzia delle Entrate. C’è grande disponibilità in questo senso e potremmo riuscirci anche prima dell’estate”.