“Non ho sfasciato nulla, voi non conoscete i telefoni moderni. Quel telefono era infrangibile, costerà 5 euro”. Così il senatore Ncd, Roberto Formigoni, ospite de La Zanzara (Radio24), si difende, dopo la diffusione massiccia del filmato che lo immortala mentre si infuria all’aeroporto di Fiumicino. Il video è stato girato e pubblicato su facebook da Andrea Spedale, un imprenditore di Desenzano. Ma il politico afferma che si tratta di una donna: “Ho intravisto questa signora che mi riprendeva alle spalle e un gruppo di passeggeri da cui è partito un applauso per me. Mi ha fatto piacere che erano d’accordo con me. E intimamente mi hanno applaudito anche i dipendenti di Alitalia, che probabilmente sono pure sfruttati dalla compagnia. Comunque, ormai non si può fare più nulla. Mi dispiace soltanto che questa signora non abbia filmato i 45 minuti che hanno preceduto quella scena”. E accusa la stampa: “Stamattina i siti dei principali quotidiani hanno mandato quei secondi senza sentire l’altra campana. Sono passato per maleducato, c’erano molti commenti negativi. Quando poi ho spiegato le cose, sono arrivate decine e decine di messaggi di gente che mi ha scritto: ‘Bravo Formigoni, finalmente abbiamo trovato uno che gliene ha dette”. Gli italiani sono con me, è certo”. Formigoni spiega dettagliatamente la vicenda, annuncia la richiesta di risarcimento ad Alitalia (“ma mi basta che gli italo-arabi riconoscano il loro torto”) e precisa: “Ho detto quelle parolacce non contro il personale, ma contro gli italo-arabi di Alitalia-Etihad. Voi come li avreste qualificati? Ma poi sono le parole che ogni privato cittadino italiano dotato di un minimo di muscoli dice di fronte a soprusi di questo tipo. Le parolacce le dicono tutti i cattolici, se hanno i muscoli. Il mio non era turpiloquio, ho reagito come un cittadino qualunque a cui di fronte a un sopruso girano ‘i’ball’. Ma poi dove sta scritto che non bisogna dire parolacce? Sul Vangelo non è scritto. E’ scritto che bisogna trattare gli altri con carità e io infatti ho trattato con carità i dipendenti di Alitalia” di Gisella Ruccia