“E’ un passo importante ma non basta, si gioisce ma con l’amaro in bocca”. E’ quanto dicono le prime venti coppie che sono state iscritte nel registro delle unioni civili a Roma. La prima in assoluto è una coppia eterosessuale formata da Michela e Massimiliano . “Usufruiamo degli stessi diritti riconosciuti a tutti, ci sposeremo solo quando sarà possibile ad ogni coppia senza distinzione di sesso”, dicono ai microfoni. Tutti ringraziano l’amministrazione Marino per il coraggio dimostrato, ma aspettano una risposta a livello nazionale. “Questo è un primo riconoscimento, ma è il parlamento che si deve muovere, non deve chiudere gli occhi difronte alle nostre famiglie, ai nostri figli che esistono, la proposta Cirinnà in Senato sulle unioni civile sarebbe un passo avanti anche se noi chiediamo la parità”, affermano le coppie omosessuali intervistate. “Potrei adottare le figlie del mio compagno, ad oggi se dovesse malauguratamente succederci qualcosa i nostri figli non hanno diritto a niente”, raccontano Andrea e Dario. “Oggi sono qui grazie a un congedo non retribuito concessomi da Atac, l’azienda per cui lavoro, un segnale importante, ma vorrei che tutti usufruissero del congedo matrimoniale, serve una legge nazionale”, spiega Mauro che dopo quattro anni di fidanzamento registra la sua unione con David. ” Renzi, forza, andiamo avanti con le riforme, approviamo la legge sulle unioni civili entro l’anno, Roma non arretra sui diritti, ma questo è un evento locale che pone una questione politica forte”, dice Imma Battaglia, consigliera capitolina di Sel, tra i promotori del registro di Irene Buscemi
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