Il campionato, più volte modificato dalle penalizzazioni in classifica e poi travolto dallo scandalo scommesse si avvia alla fine. Ma il verdetto sul campo potrebbe essere nuovamente sovvertito dalla giustizia
Fino al 27 aprile la promozione diretta del Novara e la salvezza della Reggina sembravano impossibili. Poi la Corte d’appello federale ha sforbiciato le penalizzazioni di piemontesi e calabresi a due giornate dalla fine. Rimonte sul campo e sconto in tribunale hanno permesso ai primi di finire direttamente in B, agli amaranto di salvarsi dalla retrocessione diretta. A 48 ore dall’inizio dei playoff, la Reggina si è vista ulteriormente ridurre la squalifica dal Collegio di garanzia dello sport del Coni: una sentenza che ha cambiato la griglia playout e costretto a rimodulare anche il calendario con la squadra del presidente Lillo Foti che affronterà il Messina non sabato 23 ma martedì 26. Fatto simile e griglia variata anche nel girone B con la riduzione da 8 a 5 dei punti di penalizzazione della Pro Piacenza. Il caos della Lega Pro è tutto nei numeri, delle penalizzazioni e delle squadre coinvolte, sfiorate o sotto accertamento nell’indagine Dirty Soccer che ha portato all’arresto di 50 persone per l’alterazione delle partite. Vale la pena metterli in fila, queste cifre.
Nei tre gironi ci sono un totale di 37 punti di penalizzazione distribuiti tra 16 squadre. Si va dai 6 di Monza e Barletta ai 5 del Piacenza fino al punto di Grosseto, Foggia, Aversa, Pro Patria e Reggina. Tanti? Durante la stagione, prima di ricorsi e appelli, sono arrivati fino a 60. Cifre ballerine che hanno cambiato più volte la classifica come dimostrano la retrocessione postuma del Savoia (comunque spacciato per problemi finanziari) e la storia del Bassano che era ormai a un soffio dal salire tra i cadetti senza passare per i playoff. E su tutto pende l’inchiesta della Procura di Catanzaro. Basta scorrere le partite citate nell’inchiesta e quelle sulle quali sono in corso accertamenti dopo le perquisizioni degli scorsi giorni. Stando a quanto hanno accertato le indagini, nel girone C le squadre coinvolte consapevolmente o meno in partite combinate sono più della metà. Undici su venti. Sette invece nel girone A e cinque nel girone B. Per un totale di 19 incontri.
In tanti, tra presidenti e dirigenti, hanno già preso le distanze e ieri il legale de L’Aquila, il cui direttore sportivo Ercole Di Nicola è considerato uno dei vertici del sistema che truccava i match, ha chiarito un concetto: “Qui le società sono vittime inconsapevoli di determinati soggetti e non si può affossare le società stesse, se non c’è collusione va detto e va riconosciuto – spiega l’avvocato Flavia Tortorella – Può esserci davvero uno sganciamento totale fra la società e Di Nicola, per ora l’unico nome uscito per quel che riguarda L’Aquila Calcio”. Restano gare che, se verrà riconosciuta la combine, sarebbe potute finire in altro modo cambiando i verdetti di fine stagione. Che non terminerà comunque con la fine di playoff e playout.
Il procuratore federale Stefano Palazzi ha già preso contatti con la procura di Catanzaro e guarda anche a cosa accadrà a Cremona nell’inchiesta Last Bet, chiusa a febbraio. Lo attende un lungo lavoro da terminare in teoria entro luglio. Il rischio dello slittamento dei calendari è già alto e capire chi si presenterà ai nastri di partenza del prossimo campionato resta un rebus. Dipende quali saranno i capi d’imputazione e in quali casi potrà essere applicata la responsabilità diretta o oggettiva. La riforma del codice di giustizia sportiva infatti parla di “diretta” nel caso in cui siano coinvolti i dirigenti e la punisce con la retrocessione all’ultimo posto o, nel caso di vittoria del campionato, con la revoca del titolo. Pene pesanti ma graduabili anche negli altri casi con la responsabilità oggettiva che oscilla tra uno e più punti di penalizzazione, fino all’omessa denuncia per la quale il rischio è al massimo di una pena pecuniaria. Domenica intanto la Pro Patria, club che sarebbe coinvolto in tre combine secondo l’indagine, giocherà i playout contro il Lumezzane. Il presidente dei bresciani Renzo Cavagna è stato netto: “Ha passato un intero girone da ultima in classifica e verso la fine del campionato ha messo in fila vittorie figlie di partite molto strane e terminate con risultati eclatanti. Io devo affrontare nei playoff una squadra che ha comprato e venduto partite? Assurdo”.