Guidati dal talentuoso Jim James, frontman introverso, anti-star, con il vezzo di nascondersi il volto sotto la folta chioma arruffata e dalla voce angelica, ma pressoché identica a quella di Robin Pecknold dei Fleet Foxes, i MMJ a quattro anni di distanza da Circuital hanno da poco rilasciato il loro settimo disco intitolato The Waterfall, degno erede del precedente che molta fortuna portò al gruppo.
Registrato in uno studio con vista mozzafiato sull’Oceano Pacifico, a detta di Jim James, “è il posto che più di tutti ha influenzato il nostro lavoro, sia dal punto di vista musicale che spirituale”. Ogni disco che abbiamo prodotto porta con sé lo spirito di dove lo abbiamo registrato – spiega poi il cantante parlando della copertina psichedelica di The Waterfall –. La spiaggia di Stinson era così psichedelica che è stata messa a fuoco alla perfezione su quella cover”.
E la cascata suona come la storia e le decadi che si rincorrono, e che si scontrano negli echi rock d’annata, ridondanti. I MMJ però sanno rinnovarsi. Convogliano performance passionali con una scrittura e produzioni d’alto livello. Creano ottime melodie, su tutte in questo nuovo album, quella d’apertura, Believe e Big Decision. Buono il risultato nel complesso nonostante James e compagni siano in evidente debito con diverse formazioni storiche. The Band, Grateful Dead, Lynyrd Skynyrd su tutte. Vive Le rOCk!