Televisione

Shark Tank, nuovo talent. Da Vigorelli a Dettori, gli imprenditori italiani sono alla ricerca di nuove idee

Fabio Cannavale (lastminute.com), Giancarlo Dettori (dpixel), il pubblicitario Gianpietro Vigorelli, Luciano Bonetti (Foppapedretti) e Mariarita Costanza (Gruppo Zucchetti): televisivamente i cinque funzionano abbastanza bene e riescono a miscelare sapientemente capacità di ascolto e “stronzaggine” da squalo del mondo dell’impresa

di Domenico Naso

Giusto per darci un tono e per sembrare al passo coi tempi, appena possiamo inseriamo quasi a casaccio nelle conversazioni quotidiane il termine “start up”. Magari non sappiamo nemmeno di cosa parliamo, ma fa cool e allora ci adeguiamo. E adesso si è adeguata anche la tv, visto che ieri sera ha preso il via su Italia1 un programma nuovo di zecca proprio sul tema in questione. Si chiama Shark Tank, e in pratica è il racconto televisivo di una trattativa tra giovani intraprendenti con un’idea geniale (almeno secondo loro) in testa e un gruppo di agguerriti e puntigliosi uomini e donne di successo, pronti a investire nella start up (rieccola) che credono possa funzionare: soldi a fondo perduto che vengono ripagati con una quota nella nascente società. Nessun regalo, dunque, ma un vero e proprio investimento che potrebbe fruttare parecchio.

Gli squali in questione sono Fabio Cannavale (lastminute.com), Giancarlo Dettori (dpixel), il pubblicitario Gianpietro Vigorelli, Luciano Bonetti (Foppapedretti) e Mariarita Costanza (Gruppo Zucchetti). Televisivamente i cinque funzionano abbastanza bene e riescono a miscelare sapientemente capacità di ascolto e “stronzaggine” da squalo del mondo dell’impresa (elemento fondamentale per rendere il tutto televisivamente interessante).

La prima puntata di ieri sera è stata vista da 1.382.000 spettatori (per uno share del 6,39%): in pratica lo stesso risultato ottenuto da Nicola Porro con il suo Virus su RaiDue. Benino la prima, dunque, per un programma che nella versione americana è già alla sesta stagione (la settima parte a settembre) e ha raggiunto nell’ultima edizione i sette milioni di telespettatori.
Ha ragione chi, come Lord Lucas nella sua recensione su TvBlog, parla di inflazione di questo genere televisivo e di giudici in tutte le salse. Siamo letteralmente invasi da talent show di ogni sorta e la qualità non è sempre all’altezza delle aspettative. Shark Tank non è perfetto, ma in un panorama francamente arido di idee come quello Mediaset, il suo esordio rappresenta una boccata di aria fresca. Beati monoculi in terra caecorum.

 

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