Più di mezzo milione di euro per “formazione linguistica” e “aggiornamento professionale”, 250 mila euro per creare e gestire un ufficio stampa, 785 mila euro per organizzare seminari e convegni, 70mila euro di spese di rappresentanza, 150 mila euro per acquistare libri, riviste, giornali e stampare pubblicazioni: benvenuti nei conti del Consiglio Superiore della Magistratura ai tempi della spendigin review.
La via del ridimensionamento dei costi dell’organo di autogoverno dei magistrati sembra ancora lunga da percorrere. Perchè nel bilancio 2015 dello Stato sono state messe in conto spese per la bellezza di 45,5 milioni di euro: 1,5 milioni di euro in più rispetto allo stanziamento del 2014, ma soprattutto il 38% in più di quanto è stato effettivamente speso dal Csm nell’esercizio contabile precedente.
Ma è in particolare la trasparenza a mancare nell’esposizione dei conti previsionali del Csm. Anche se il Csm ci ha assicurato che dal prossimo esercizio le cose cambieranno e verranno introdotte regole di trasparenza simili a quelle che valgono per le pubbliche amministrazioni.
Allo stato, nonostante nella home page sia stato inserito un link ai conti previsionali di ogni esercizio, risulta ancora molto complicato, se non impossibile, avere un quadro analitico dei singoli capitoli di spesa.
Facciamo un paio di esempi per chiarire. Il Csm ha stanziato ben 630mila euro per iniziative previste dalll’articolo 29, comma 2 del Regolamento di amministrazione e contabilità e dall’articolo 34 del Regolamento sul personale. E cosa ci raccontano questi articoli? Che il Csm può istituire fondi pensione complementari, servizi ricreativi, asili nido e assumere iniziative per il tempo libero. Quanto i singoli capitoli di esborso pesino, nei 630mila euro complessivamente messi a bilancio, non è però dato sapere.
Oltre ai 760mila euro di compensi per “incarichi speciali, incarichi professionali ed accertamenti tecnici, nonché per traduttori ed interpreti”, il Csm ha previsto quest’anno di spendere 150mila euro per consulenze esterne. Ma chi siano gli incaricati, quale sia stato il criterio di selezione e quali i compiti attribuiti è ignoto. Mancano insomma le informazioni basiche che ogni pubblica amministrazione, per casi analoghi, mette ormai da tempo a disposizione dei cittadini nella classica “sezione trasparenza”.
Sono invece noti gli appannaggi degli otto componenti del Csm eletti dal Parlamento, per i quali la spesa complessiva prevista per il 2015 ammonata a poco meno di 1,7 milioni di euro. Di questi, circa 315mila – 26,250 euro lordi al mese – vanno al vicepresidente, mentre poco meno di 200mila agli altri 7 componenti laici.
A tutti i consiglieri spettano poi quasi 90mila euro all’anno come indennità di presenza alle sedute, che nel complesso incidono, nel bilancio di previsione, per 2,1 milioni di euro. Ai componenti che non risiedono a Roma viene inoltre riconosciuta una indennità di missione giornaliera di almeno 220 euro per ogni giorno di presenza effettiva, oltre al rimborso delle spese di viaggio. Tra rimborsi e indennità varie, la spesa annua vale 1,6 milioni di euro. A questa va aggiunta quella, pari a 635mila euro ed in crescita esponenziale (+440 mila rispetto al 2014) relativa ai “rimborsi spese al personale di magistratura, amministrativo ed alle persone estranee al Csm […]” convocati dallo stesso Consiglio per ragioni attinenti l’espletamento dei propri compiti.
Nonostante la cura dimagrante cominciata a partire dal 2013 sul capitolo auto blu, il relativo costo rimane comunque considerevole: per manutenzione e noleggio di automezzi, “acquisto di viacard, carburante e accessori” l’esborso previsto ammonta addirittura a 200mila euro.
Sembra poi un oggetto bisognoso di grandi cure, attenzioni, in costante evoluzione e “movimento” la sede del Consiglio. Perché solo così, in assenza di una esposizione analitica, pare si possa spiegare la previsione di spesa, pari a 4,350,000 euro, per manutenzioni, acquisto e riparazioni di arredi e mobili, traslochi, facchinaggio e pulizia dei locali.
Nonostante la gran parte delle voci di spesa abbia il segno più, ci sono anche un paio di piccole buone notizie, che emergono dal bilancio di previsione del Csm: i rimborsi ai componenti per attività (non specificata) svolta all’estero, passati dai 34mila euro del 2013 ai 130mila del 2014, dovrebbero diminuire a quota 105mila euro; e, nonostante i circa 230 addetti del Csm facciano ancora tanto lavoro straordinario, il corrispondente esborso passerà dai 930 mila euro del 2014 ai 750 mila di quest’anno.
La strada per una sana spending review pare però ancora decisamente in salita. Ma confidiamo che l’annunciato arrivo della trasparenza porterà con sé, come è accaduto in tanti altri apparati pubblici, anche un dimagrimento dei conti dell’organo di autogoverno dei magistrati.
@albcrepaldi