Era la festa per i 25 anni dell’Area Giochi della Uisp. E si è svolta a Orvieto, la città dove era stata fondata col nome di Lega Giochi e Sport Tradizionali e Popolari.
Tantissime le discipline che nel tempo sono confluite in questa Area. Ce ne sono alcune più ‘sportive’, come ad esempio il sempre verde biliardino, che con le sue due squadre di ‘omini’ (11 rossi e 11 blu) è davvero un passatempo inter-generazionale. E come sono combattuti i tornei! E poi le bocce, il boomerang, il bowling, il cricket, il tennis tavolo e tanti altri. Ve ne sono altri più popolari come braccio di ferro, tiro alla fune, ruzzola, carrioli.
Non manca il gusto vintage con il flipper sportivo e chiudiamo con una vasta gamma di giochi da tavolo, dalle carte (il burraco impazza, naturalmente) ai giochi di ruolo, dai giochi di tavoliere agli scacchi e alle dame. Davvero per tutti i gusti. Ma la Uisp, fedele ai suoi principi, non dimentica mai la sua vocazione sociale ed etica e così ad Orvieto, nel bellissimo Palazzo del Capitano del Popolo, c’è stata pure un’importante riflessione sulle problematiche dell’azzardo, un convegno dal titolo ‘Mettiamoci in gioco: liberi dal gioco d’azzardo’. Davvero un bel convegno. Presenti operatori, insegnanti, ma soprattutto tanti studenti, con i quali abbiamo ragionato anche di probabilità, per capire come funzionano i giochi d’azzardo: della serie “se lo conosci, lo eviti”. Insomma non solo un parlarsi addosso tra esperti di gioco e operatori sanitari, ma un vero dialogo per favorire la diffusione della consapevolezza.
Uno dei punti all’ordine del giorno sarà proprio quello che possono fare gli Enti locali (Regioni e Comuni) per contrastare il fenomeno dell’azzardopatia (mi raccomando non dite più “ludopatia”, termine improprio che criminalizza tutto il gioco invece che focalizzare sul vero problema, l’azzardo). Alcune Regioni legiferano per frenare il fenomeno e alcuni Comuni emanano regolamenti restrittivi: bene, direte voi. Bene sì, ma purtroppo è in agguato il nostro caro governo, che non sembra proprio intenzionato a mollare l’osso; intendiamoci un osso piccolo, perché lo Stato è il Gatto, mentre la Volpe, che si pappa il boccone migliore sono le Concessionarie, alcune delle quali molte inchieste hanno direttamente collegato alla criminalità organizzata. Infatti Lo schema di Decreto Legislativo (noto come Decreto Baretta), che intenderebbe riordinare il settore, dice proprio che gli enti locali devono per forza adeguarsi a quando sarà deciso… e certo, altrimenti le lobby si arrabbiano!
Ma noi dobbiamo opporci, dobbiamo promuovere un movimento di Comuni e Regioni che dice no.
Se lo stato-biscazziere persiste nel suo comportamento incosciente e criminale, che comporta sistematica distruzione di persone e di tessuto sociale, noi dobbiamo opporci tutti insieme. E cominceremo a farlo il 30 maggio a Carrara.