Akenouche Hocine, algerino irregolare di 47 anni con precedenti per spaccio, è morto sabato 23 maggio. Con la testa ha sfondato il parabrezza di un’auto parcheggiata nel cortile condominiale ed è deceduto sul colpo
Il gesto per gli inquirenti rimane incomprensibile. Hocine Akenouche, 47 anni, di nazionalità algerina, senza documenti di soggiorno in regola e con precedenti per fatti di droga, sabato 23 maggio si sarebbe lanciato dal quinto piano di una palazzina di via Casoni a Bologna durante una controllo antidroga effettuata da quattro uomini delle volanti della Questura. Giunti dentro la palazzina del quartiere Bolognina dopo alcune segnalazioni di traffici sospetti, i poliziotti prima incontrano una donna che spiega di avere appena sniffato della cocaina al quinto piano, poi salgono a cercare lo spacciatore che la stessa donna aveva indicato. Qui è tutta questione di pochi minuti.
I poliziotti avrebbero bussato alla porta di un appartamento di circa 70 metri quadri. Akenouche, dopo avere aperto ed essersi reso conto di avere davanti le forze dell’ordine, avrebbe richiuso la porta, poi sfondata dai tre agenti. Entrati nell’appartamento gli uomini delle volanti avrebbero detto al sospettato, che era in mutande, di vestirsi e seguirli in Questura. In due lo avrebbero poi piantonato in attesa di portarlo via. E’ qui che l’uomo si sarebbe lanciato improvvisamente dalla finestra mentre cercava i propri vestiti, finendo su un’auto parcheggiata sotto. Lo schianto è stato fatale e Akenouche è morto sul colpo nonostante la polizia avesse immediatamente chiamato il 118.
A seguire le indagini sono gli uomini della Squadra mobile che, coordinata dal pm Luca Tampieri, ha già sentito sia i colleghi delle volanti sia i due coinquilini dell’algerino, due italiani, senza precedenti penali. Mentre Hochine si rivestiva, i due compagni di appartamento sarebbero stati tenuti dal terzo agente delle Volanti nella stanza adiacente e avrebbero confermato agli investigatori di non avere sentito né urla, né rumore di colluttazioni o di oggetti che cadevano. Tutte le fasi prima del volo sarebbero state insomma tranquille. Solo dopo qualche minuto i due raccontano di avere sentito un agente gridare: “Si è buttato, si è buttato”.
Intanto giù, nel cortile del condominio, un quarto agente delle volanti avrebbe trovato 16 grammi di cocaina. L’ipotesi della Questura è che sia stata lanciata giù da Akenouche poco prima dell’ingresso degli agenti, per evitare di essere incriminato per spaccio. È tuttavia quel volo a rimanere incomprensibile per gli inquirenti. L’ipotesi per cui si indaga è quella di istigazione al suicidio: un’ipotesi solo tecnica (al momento infatti non ci sarebbero iscritti al registro degli indagati) per permettere alla Procura di fare i propri accertamenti medico legali e tossicologici. Per capire un gesto così forte i consulenti del pm dovranno infatti verificare cercare se l’uomo possa avere assunto droga poco prima: sotto quella finestra non c’erano infatti alberi, balconi che possano far pensare a un tentativo di fuga.