Cronaca

Astrid, 3 anni, uccisa a Pordenone dal pastore belga degli zii

Il dramma si è consumato nel pomeriggio di lunedì, poco prima delle 17, in una villetta di campagna di San Martino al Tagliamento. Il cane si è lanciato sulla piccola azzannandola al volto e al collo. Inutile il trasporto in ospedale. Aperta un'inchiesta

Era andata a trovare la cuginetta, poi la tragedia nel giardino degli zii. Astrid Guarini aveva compiuto tre anni solo venti giorni fa. Il dramma si è consumato nel pomeriggio di lunedì, poco prima delle 17, in una villetta di campagna di San Martino al Tagliamento (Pordenone). La piccina era giunta assieme alla mamma, che aveva appena varcato la soglia della casa della sorella. Cosa sia accaduto proveranno a stabilirlo i Carabinieri, sulla scorta della testimonianza della cuginetta, unica presente durante l’aggressione.

Appena il cane – un pastore belga – si è lanciato su Astrid, l’altra bimba ha iniziato a urlare ed è corsa a chiamare il papà. Lo zio della vittima, e padrone del cane, che si trovava da un vicino, è accorso in pochi istanti, ha allontanato l’animale e ha letteralmente strappato la nipotina dalle fauci, prima di rinchiuderlo nella propria gabbia. Nel frattempo, la madre di Astrid ha cercato di suturare le ferite al volto e alla gola. La situazione è parsa da subito disperata. All’arrivo del personale del 118, il rianimatore è riuscito a far ripartire il cuoricino della piccola, che era andato in arresto cardiaco. Le condizioni critiche della paziente hanno anche sconsigliato il trasporto con l’elicottero: la bambina è stata allora trasferita in ambulanza al Pronto Soccorso dell’ospedale di Pordenone dov’è spirata pochi minuti dopo l’arrivo.

Sul luogo della tragedia sono giunti i militari dell’Arma e il sostituto procuratore Maria Grazia Zaina, titolare dell’ inchiesta. L’animale è stato posto sotto sequestro e affidato alla custodia del proprietario. Nei prossimi giorni saranno decise eventuali azioni nei suoi confronti. Per accertare responsabilità di mancata custodia o addirittura perché si configuri l’ipotesi di reato di omicidio colposo serviranno delle perizie da parte di specialisti.

Nel frattempo, il paese si è stretto attorno ai genitori – che abitano poco distante – e pure degli zii e proprietari dell’animale: “Le inchieste serviranno per la legge – ha commentato il sindaco Francesco Del Bianco – siamo distrutti per un episodio assolutamente imprevedibile che ha provocato un’immane tragedia. C’è il massimo rispetto per le istituzioni, ma a nessuno qui interessa se si possano configurare delle responsabilità: le persone coinvolte sono distrutte e nulla restituirà più la loro piccina”.

L’indagine dovrà tuttavia chiarire se l’animale potesse rappresentare un pericolo. Anche se pare che in passato non abbia mai dato problemi di aggressività, sembra avesse avuto un addestramento specifico. Almeno è questo che campeggia sui cartelli affissi al cancello di ingresso della villetta: “Quest’ area è difesa da cani da guardia addestrati, non avvicinarsi e non entrare”, monito inequivocabile. A questo proposito, il Codacons in una nota ha chiesto che “i proprietari di cani particolarmente forti e potenzialmente pericolosi siano dotati di un patentino obbligatorio”.