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Bocconi, domande di Diritto pubblico rivelate in anticipo: esame da rifare

Test da ripetere per 2.000 studenti dell'Università milanese. Il rettore Andrea Sironi: "Saremo severissimi". A denunciare il fatto al garante alcuni ragazzi che hanno mostrato foto di chat in cui si sarebbero scambiati le informazioni
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Test annullato perché le risposte dell’esame di Diritto pubblico all’università Bocconi sono state rivelate in anticipo in rete ad alcuni studenti. Dopo le polemiche sulla prova del 20 maggio scorso, è partita un’indagine interna e il rettore Andrea Sironi ha deciso che i 2mila ragazzi che hanno già sostenuto la prova dovranno ripetere la parte con le domande aperte. Il tutto è rinviato al 3 giugno.

A denunciare il fatto sono stati alcuni partecipanti all’esame che, al termine della prova, si sono rivolti al garante degli studenti con foto di chat in cui si sarebbero scambiati le risposte. I nomi dei responsabili della fuga di notizie non sono ancora noti. Il titolare della cattedra è il professor Giuseppe Ferrari, ma ci sono anche diversi assistenti e in ateneo i ragazzi dicono che “in tanti avrebbero potuto passare le domande”.

Il rettore Andrea Sironi intanto, ha dichiarato che si tratta di un “fatto gravissimo”. “Saremo molto severi”, ha detto al Corriere della Sera, “ci siamo impegnati per tutelare gli studenti. E l’esame è stato subito riprogrammato. Non sappiamo come sia successo”. Sironi ha poi sottolineato che “la responsabilità potrebbe essere di un docente a contratto, in questo caso interromperemmo subito il rapporto di lavoro. Se fosse coinvolto un professore ordinario? Dovremmo attivare la commissione disciplinare con sanzioni che vanno dalla sospensione al licenziamento”.

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