Il giorno il tonfo di Piazza Affari e delle Borse di Atene e Madrid, il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis dà segno di voler riprendere il timone delle trattative con i creditori. E, in un’intervista alla Cnn, fa sapere che al contrario di quanto detto nei giorni scorsi dal titolare dell’Interno Nikos Voutsis la Grecia il 5 giugno ripagherà i 305 milioni di euro dovuti al Fondo monetario internazionale. “Pagheremo perché non ho dubbi che raggiungeremo un accordo che le istituzioni e i partner europei” entro quella data, sono state le parole del ministro che nei mesi scorsi è stato bersagliato dalle critiche per il modo in cui ha condotto il negoziato con il Brussels group, cioè la ex troika. Ma i creditori internazionali devono “agire insieme” per proporre un nuovo pacchetto di riforme a cui condizionare il prestito ponte.
Varoufakis ha anche spiegato come, secondo lui, il Paese potrebbe recuperare risorse e combattere l’evasione dell’Iva: “Stiamo pensando di imporre una piccola tassa sui prelievi di contanti agli sportelli automatici, per incoraggiare l’uso del denaro di plastica”, visto che la Grecia è all’ultimo posto tra gli Stati memebri Ue per transazioni elettroniche, con appena 18 pagamenti pro capite con carte rispetto ai 197 medi che si registrano nell’Unione. Un’altra opzione proposta ai creditori internazionali consiste nell’introdurre un regime Iva con doppia imposizione, al 6,5% e al 15%, ma con una penalizzazione di ulteriori 3 punti percentuali se il pagamento non viene effettuato con moneta elettronica. Idea bocciata dai partner internazionali perché comporterebbe problemi legali. In alternativa, il governo Tsipras non esclude di introdurre “tre tipi di tassazione, in cui ci saranno sconti per i pagamenti con carta”: le aliquote sarebbero fissate al 7%, 14% e al 22% o 23%. La Grecia pensa inoltre di far pagare una tassa del 15% ai contribuenti che faranno rientrare i capitali dalla Svizzera nell’ambito dell’accordo con le autorità elvetiche sulla voluntary disclosure.
Per la prima volta da quando Voutsis ha fatto balenare il rischio di un default in tempi brevi, è intervenuta poi anche la Commissione Ue. Dopo il silenzio assordante degli ultimi giorni il portavoce dell’esecutivo europeo, Margaritis Schinas, ha sostenuto che la Grecia si è impegnata in modo “inequivocabile” con i suoi partner internazionali a onorare gli obblighi finanziari nei confronti di tutti i creditori. “Stiamo lavorando nel quadro della dichiarazione del 20 febbraio (all’Eurogruppo, ndr), in cui le autorità greche hanno ribadito esplicitamente il proprio impegno inequivocabile a onorare gli obblighi finanziari con tutti i creditori, per intero e in tempo”. Il riferimento, dunque, è a promesse risalenti ormai a più di tre mesi fa.
I segnali di ottimismo hanno fatto virare al rialzo la Borsa di Atene. Positiva anche Milano, mentre restano in calo Francoforte e Londra. Quanto ai mercati obbligazionari, il tasso di interesse sui Btp a dieci anni è tornato sotto il 2%. Il differenziale rispetto all’equivalente tedesco, il Bund, si attesta a 135 punti base contro i 144,8 di lunedì.