Tutto il meglio del format condotto da Giulia Innocenzi in onda su La7 e online su ilfattoquotidiano.it
Quanto siamo dipendenti da internet? Quanto e come la rete ha cambiato le nostre abitudini? E gli aspetti della nostra vita quotidiana, dalle relazioni alla sessualità, dal lavoro all’amicizia? E soprattutto, la rete è cattiva? Durante la puntata, un reportage realizzato da Pablo Trincia, che parte dalla storia di Carolina – un’adolescente di Novara, vittima di cyberbullismo, che si è suicidata – e arriva sino in Cina, in un campo militare di recupero per i dipendenti da internet. Tra gli ospiti: la showgirl Belen Rodriguez, il presidente di Wikimedia Italia, Andrea Zanni, lo psicoterapeuta Cesare Guerreschi, l’attore porno Rocco Siffredi. In studio ritorna la coppia inedita Alba Parietti e Antonio Di Pietro, disturbatori fissi dei ventuno ragazzi presenti in trasmissione.
Santoro: “Non ho avuto mai padroni, ad eccezione del pubblico”
Editoriale di Michele Santoro, che apre la seconda puntata di Announo, esordendo: “Proprio non lo so quanti sarete il 18 di giugno in quella piazza ad aspettarci a Firenze. I giornali scriveranno: ‘Santoro incorona Landini leader’. Sono un giornalista, un uomo di spettacolo. Ho dato voce ai movimenti referendari, pacifisti. Ma queste sono scelte contestate che rientrano nel mio profilo di giornalista. Non ho mai odiato Berlusconi nè come persona, nè come politico. Ho sempre saputo che battersi sarebbe servito alla democrazia”. E aggiunge: “Non mi sento né di parte né fazioso, ma so di aver fatto cose che possono farlo pensare. Quando sarò in quella piazza di Firenze mi tremeranno le gambe come per il mio spettacolo, quando avevo 18 anni. Nella mia vita mi sono trovato spesso davanti a un bivio: da una parte le mie passioni, dall’altra il senso del dovere. Sono stato cacciato da tutto: dalla scuola, dai gruppi parlamentari, dalla Rai. Ma non ho avuto mai padroni, ad eccezione del pubblico” (GUARDA IL VIDEO)
Cyberbullismo: la storia del suicidio di Carolina Picchio
Quanto siamo dipendenti da internet? La rete ha davvero rivoluzionato le nostre abitudini, dalle relazioni interpersonali alla sessualità, dal lavoro all’amicizia? Ma soprattutto, ne siamo consapevoli? Un viaggio dentro due realtà parallele che ormai hanno confini labili, inconsistenti, impossibili da riconoscere mentre li attraversiamo continuamente, con un domanda in testa: la rete è cattiva? Ecco la copertina dell’ottava puntata di Announo, che affronta la storia di Carolina Picchio, vittima di cyberbullismo, morta suicida due anni fa. Si parla anche di sexting, lo scambio via chat di foto a luci rosse (GUARDA IL VIDEO)
Belen Rodriguez: “Su internet sono stata insultata da chiunque, ormai mi sono fatta le ossa”
“Sono stata insultata da chiunque, ormai mi sono fatta le ossa”. Così Belen Rodriguez parla delle offese ricevute sui social dagli internauti. E parla del video che la immortala mentre faceva l’amore con il suo ex: “Avevo 18 anni. Ero minorenne, perché in Argentina si è maggiorenni a 21 anni. Per due mesi non volevo uscire di casa, è stata una violenza orrenda. Non ho mai visto quel video. Potrei morire. Più intimità di quella non esiste. Il video ancora oggi c’è. Ho speso un sacco di soldi, ma sono impotente. Ho denunciato chiunque, ma ho perso tutte le cause” (GUARDA IL VIDEO)
Matteo: “Ho scoperto di essere gay guardando porno sul web”
Matteo racconta di aver scoperto di essere gay vedendo video porno sul web (GUARDA IL VIDEO)
Alba Parietti: “La violenza su internet”
Alba Parietti stigmatizza la violenza in rete e cita gli insulti subiti sui social dai vegani, a seguito della puntata scorsa. Poi aggiunge, tributando solidarietà a Belen: “C’è qualcosa di estremamente squallido nella pubblicazione del video di Belen: non è un porno, è la sua vita” (GUARDA IL VIDEO)
Belen Rodriguez: “Dopo quel video io non mi sono fotografata nemmeno una tetta”
“Dopo quel video io non mi sono fotografata nemmeno una tetta”. Lo afferma Belen Rodriguez, che rivela di aver fatto l’amore per la prima volta a 18 anni (GUARDA IL VIDEO)
Il mondo di Ask.fm: tra seduzione e pornografia minorile
Alice Martinelli ha provato a fingersi 15enne e a trascorrere diverse settimane su Ask.fm, il social network delle domande che spopola fra gli adolescenti. Subito le arriva una proposta: partecipare a un “concorso di bellezza”. Le foto che circolano sul gruppo, in realtà, sono al limite della pedopornografia, con ragazze giovanissime che si mostrano in intimo o completamente nude. Per scoprire di più, grazie all’aiuto di un modella, decide di postare qualche scatto osé, e subito arrivano decine di messaggi da sconosciuti che le chiedono di spogliarsi in cambio di denaro. Ecco il suo racconto (GUARDA IL VIDEO)
Belen Rodriguez: “Io queste cose non le ho mai fatte”. Di Pietro accusa Google
Belen commenta il servizio di Alice Martinelli su ask.fm, nel quale emerge che molte ragazzine fanno sesso in cambio di una ricarica telefonica. “Io ho ricevuto una educazione esemplare” – afferma la showgirl – “queste cose non le ho mai fatte. L’educazione è fondamentale”. Di Pietro sottolinea che il problema di internet non riguarda solo i giovani, ma invita a non buttare il bambino con l’acqua sporca. E sottolinea: “Google permette che non ci siano regole, e invece ci dovrebbero essere. Difendo il diritto a esprimere il proprio pensiero ma anche il diritto alla privacy e a non essere insultati” (GUARDA IL VIDEO)
Sara vs Belen: “Violi la privacy di tuo figlio”. “Questa è una cazzata”
Polemica tra Belen e Sara, che accusa la showgirl: “Violi la privacy di tuo figlio, mettendo sul web le sue foto”. “Questa è una cazzata” – ribatte Belen Rodriguez – “Condivido le foto di mio figlio perché sono orgogliosa di lui” (GUARDA IL VIDEO)
Morire di cyberbullismo: la storia di Carolina Picchio
Nella notte tra il 4 e il 5 gennaio 2013 Carolina Picchio, 14 anni, si suicida buttandosi dal balcone di casa sua a Novara. Da un po’ di tempo circolava in rete un video, girato da alcuni suoi coetanei, che la ritraeva ubriaca a una festa. Il filmato diventa subito virale e per Carolina inizia un incubo: insulti e minacce virtuali, provenienti da persone che neanche conosce, le piombano addosso senza che lei abbia modo di difendersi. Come altre sue coetanee, prese di mira sui social network, Carolina non riesce più a sopportare quella pressione psicologica. Prima di lanciarsi nel vuoto scrive poco righe: “Le parole fanno più male delle botte. Ma a voi non fanno male? Siete così insensibili?”. Ecco la sua storia, raccontata da Pablo Trincia e Alice Martinelli attraverso le interviste agli amici, al padre, ai protagonisti degli insulti e le ricostruzioni filmate di Announo (GUARDA IL VIDEO)
Il racconto di una vittima di cyberbullismo: “Ho dovuto cambiare scuola”
“Se non stai nel gruppo sei una sfigata”. Giorgia, nome di fantasia, racconta com’è iniziata la esperienza su Ask.fm, il social network delle domande che spopola fra i teenager. Ask dà la possibilità di fare domande ad altri utenti in maniera anonima e, non esistendo praticamente alcun tipo di controllo sui contenuti, spesso si presta come veicolo di offese a sfondo sessuale o minacce.“Mi sono arrivate domande del tipo: con la lingua o senza? Ti tocchi quando stai con lui? Poi queste offese hanno cominciato a circolare a scuola. Mi sentivo a disagio: ero diventata la ragazza ‘facile’ e ridevano di me. Ho dovuto cambiare istituto” (GUARDA IL VIDEO)
Guerreschi: “Internet non va demonizzato”
Lo psicoterapeuta Cesare Guerreschi, in collegamento da Bolzano, invita a non demonizzare Internet e spiega: “Il mobile è uno strumento incredibile. Ci sono ragazzi che hanno autostima bassa, ma che usano il web per realizzarsi” (GUARDA IL VIDEO)
Una cyberbulla: “Non pensavo di essere così cattiva. Tutta colpa di Facebook”
“Un giorno scopro che il mio ex fidanzato mi avevo tradito. E decido di aprire un gruppo su Whatsapp per capire chi fosse la ragazza. Il gruppo si chiamava caccia alla puttana”. Inizia così il racconto di una giovane “bulla” che, attraverso lo smartphone, ha dato vita a una vera e propria gogna nei confronti della rivale in amore prima che la cosa le sfuggisse di mano. E rivela: “Altre persone le hanno scritto che deve aver paura a uscire di casa. Io non pensavo di riuscire ad essere così cattiva. Senza Facebook sarei stata meno aggressiva” (GUARDA IL VIDEO)
Guerreschi: “Bisogna capire il motivo per cui si accede a Internet”
Guerreschi afferma che bisogna capire i moviti per cui si accede a Internet: “Ed è anche necessario valutare e comprendere gli incontri che si fanno online” (GUARDA IL VIDEO)
Trincia: “Sono incazzato nel seguire la diretta su Twitter”
“Sono incaxxato perché sto seguendo la diretta su Twitter”. Sono le parole di Pablo Trincia, che spiega: “C’è gente che si lamenta perché abbiamo usato la parola ‘pompino’ nel servizio” (GUARDA IL VIDEO)
Guglielmo: “Io minacciato da animalisti e vegani. Passerò alle querele”
Guglielmo rivela: “Dopo la scorsa puntata ho ricevuto minacce da animalisti e vegani. Dopo gli insulti, passerò alle querele” (GUARDA IL VIDEO)
Di Pietro: “Serve una autorità, serve una regola. Ask va chiuso”
Di Pietro ha un battibecco reiterato con Alba Parietti e spiega: “Sono importanti i filtri online e sui social. C’è bisogno di regole a monte, serve un’autorità. Ask va chiuso” (GUARDA IL VIDEO)
Cina: i drogati dalla rete e i dipendenti di videogames
È una droga, ma non si sniffa o si fuma: si guarda. È la dipendenza da internet, videogiochi e social network. Per raccontarla, Pablo Trincia è partito dall’Italia ed è arrivato in Cina. La sua è un’inchiesta fra il mondo reale e quello virtuale, con una domanda in testa: quali sono i pericoli? A Shangai e Pechino ha incontrato videogamers professionisti, assistito a grandi eventi dedicati a League of Legends e si è mosso tra chi della propria passione riesce a farne una professione e chi ne rimane schiacciato. Per quelli che ce la fanno ci sono fama e ricchezza, per gli altri i campi di rieducazione, sottoposti al duro codice militare cinese (GUARDA IL VIDEO)
Zanni: “Una legge su Internet? I politici non conoscono il web”. Di Pietro: “E allora proponi tu una legge”
“Chiudere Facebook perché ci sono troll o persone che insultano è difficile. Ogni piattaforma può gestire la malvagità umana. Internet è una piattaforma per l’espressione umana”. Sono le parole di Andrea Zanni, presidente di Wikimedia Italia, che aggiunge: “Internet è un’enorme città dove ci sono posti meravigliosi ma anche vicoli bui e ghetti. Ma Twitter dovrebbe bloccare e non far vedere chi insulta”. Di Pietro ribadisce: “Ci vuole una regola, una legge che controlli la piattaforma, a prescindere dalla buona volontà di chi ci sta dentro. Serve un poliziotto”. Zanni osserva: “Mi fido poco di una legge su internet. La legge andrebbe fatta da chi conosce bene internet, ma la nostra classe dirigente non lo conosce”. Insorge Di Pietro: “E allora proponi tu una legge”. “Se mi chiamate, sì”, replica Zanni (GUARDA IL VIDEO)
Sara vs Guerreschi: “Quella per i videogame è passione, non dipendenza”. “Non hai capito niente”
Polemica incandescente tra Sara e lo psicoterapeuta Guerreschi sulla dipendenza da videogames. “Non si possono mettere sullo stesso piano alcool, droga e videogiochi” – osserva Sara – “Se passo tanto tempo allenandomi sui videogiochi non sono una tossica. Allora io che leggo fino a 10 ore di seguito sono drogata di libri. Per me quella da videogame non è dipendenza, è passione”. Insorge Guerreschi, in collegamento da Bolzano: “Non hai capito nulla. Esistono tossicodipendenze e addictions. La dipendenza da internet non è un fatto che avviene da un giorno all’altro, ci sono passaggi fondamentali. Se un ragazzo di 13-14 anni controlla il cellulare 90 volte al giorno non è dipendenza. Se ne ha una ventina può essere” (GUARDA IL VIDEO)
Alba Parietti: “Quando si entra nel compulsivo è droga”
Alba Parietti concorda con Guerreschi e osserva: “C’è un sacco di gente rovinata dal gioco, per loro è un’ossessione. Quando si entra nel compulsivo è droga” (GUARDA IL VIDEO)
Belen Rodriguez: “La soluzione immediata è introdurre filtri per bannare chi insulta”
Belen auspica l’introduzione di filtri per bannare chi insulta. Ma i ragazzi in studio fanno notare che è sufficiente aprirsi un altro account sui social per raggirare il problema (GUARDA IL VIDEO)
Belen Rodriguez vs media: “I complimenti a me non fanno notizia”
Belen racconta che sul suo profilo facebook il numero dei commenti positivi è decisamente maggiore di quello degli insulti, ma punta il dito anche contro i media e la stampa: “Purtroppo i complimenti non fanno notizia” (GUARDA IL VIDEO)
Antony Di Francesco e la droga social delle nuove generazioni
Gli psichiatri la definiscono una dipendenza patologica simile a quella della droga: è l’uso intensivo e continuo di internet, social network e smartphone. Come una droga, la rete si muove nel cervello alterando i nostri neurotrasmettitori e rendendoci più compulsivi e impazienti. Ormai siamo diventati un po’ tutti così, ma quelle che rischiano veramente sono le nuove generazioni, nate in un mondo pervaso dalla rete. Che, tuttavia, è in grado di generare vere e proprie star come Antony di Francesco. Diventato un divo sul web grazie ai video che dall’anno scorso pubblica sulla propria pagina Facebook: ha più di 300mila fan, fa le serate in discoteca e le adolescenti stravedono per lui. “Riesco a guadagnare dai mille ai 4000 euro al mese” – racconta il ragazzo, intervistato da Pablo Trincia – “Non vado più a scuola perché non riuscivo a concentrarmi, passo fino a 12 ore al giorno su internet. Se un giorno non venissi più considerato, morirei dentro” (GUARDA IL VIDEO)
Elettra Lamborghini, la giovane ereditiera: un selfie e poi si esce
Esuberante studentessa di cinematografia, seguitissima su Instagram e Facebook, Elettra Lamborghini è la giovane ereditiera della nota casa automobilistica. Come molti giovani di oggi, racconta la propria vita attraverso i social network: la preparazione per andare a ballare, un selfie davanti allo specchio e via, in macchina con le amiche verso la discoteca (GUARDA IL VIDEO)
Siffredi: “Io bannato spesso da Facebook per aver mostrato capezzoli delle mie attrici”
In collegamento da Budapest, Rocco Siffredi dichiara che i social sono bellissimi: “Anche se non ho tempo bisogna dedicarsi ai fan”. Poi risponde a Belen, che gli chiede se ha smesso col porno: “In questi 10 giorni sono molto contento perché le attrici mi hanno provocato ma ho detto ‘mi dispiace, ma ho smesso’. E aggiunge: “Sono stato bannato più volte da Facebook per aver mostrato i capezzoli delle mie attrici” (GUARDA IL VIDEO)
Zanni: “Sul web chiunque può essere qualcuno”
“Internet democratizza l’accesso all’industria della fama e della notorietà”. Sono le parole di Andrea Zanni, che spiega come in rete chiunque possa essere qualcuno (GUARDA IL VIDEO)
Guerreschi: “La dipendenza dai social è vera e le conseguenze sono drammatiche”
“La dipendenza dai social è vera e le conseguenze sono drammatiche”. Lo afferma Guerreschi, che aggiunge: “Il nostro cervello è nutrito dai neurotrasmettitori, che vengono completamente sovvertiti in caso di dipendenza” (GUARDA IL VIDEO)
Silvana Agliardi: anatomia di una (sexy) star dei social
Silvana Agliardi è una ragazza campana diventata famosa pubblicando le proprie foto sexy sui social. Proprio come una star ha mezzo milione di fan su Facebook e un telefono che non smette mai di squillare. “La prima volta che ho postato una foto con un vestitino mi hanno insultata, l’ho presa così male che per un anno non sono più uscita di casa. Ma poi ho capito che non me ne fregava nulla e ho iniziato a postare regolarmente le mie foto provocanti, ma mai nude” – racconta a Pablo Trincia – “I miei genitori non erano d’accordo con quello che stavo facendo. Inizialmente hanno provato a fermarmi mettendomi in punizione, togliendomi internet. Ma alla fine hanno capito che non facevo nulla di male”. Oggi Silvana è una star dei social, acclamata e desiderata, e centinaia di persone le chiedono video sexy in cambio di ricariche telefoniche e regali: “Sono degli amici con cui parlo al telefono e mi fanno dei regali. Questo mi fa stare molto bene. Ho anche degli schiavi, ragazzi che fanno tutto quello che gli chiedono e si sentono meglio quando li comando” (GUARDA IL VIDEO)
Belen su Silvana Agliardi: “Molto triste”. Christian: “Che differenza c’è tra te e lei?”
“È talmente grave che fa ridere. È triste. Silvana? Mi dispiace, manca proprio di contenuto”. Sono le parole di Belen a commento del video sulla ragazza campana, Silvana Agliardi. Christian replica: “Che differenza c’è tra quello che fai tu e Silvana Gagliardi?”. “La tua riflessione mi spaventa” – risponde Belen – “ci dovrebbe essere un limite”. Christian difende la Agliardi e interviene anche Alba Parietti: “Quella ragazza non ha la percezione di quello che fa. Uno si può anche prostituire e avere dignità, ma il problema è che quella ragazza non si rende conto di quello che sta facendo” (GUARDA IL VIDEO)
Sara vs Belen su Silvana Agliardi: “Lei lo fa per gratificazione, tu per soldi”
Sara, che fa la modella, dà ragione a Christian e osserva: “Cosa fa di male Silvana? Per lei forse è solo una gratificazione”. Belen Rodriguez ribatte: “Ma c’è un limite”. E Silvana rincara: “Lei lo fa per gratificazione, tu, Belen, lo fai per soldi”. Alba Parietti: “Quella di Silvana è una forma di prostituzione addirittura inconsapevole e mi querelasse pure, tanto un vegano in più, un vegano in meno”. “Mi rifiuto di pensare che il diritto di usare il proprio corpo sia confuso con la prostituzione, sono due cose diverse”, ribadisce Sara (GUARDA IL VIDEO)
Siffredi: “Ma Silvana Agliardi è la cugina o sorella di Valentina Nappi, la pornostar di Pompei?”
Rocco Siffredi riscontra una notevole somiglianza tra Silvana Agliardi, la ragazza campana famosa per pubblicare foto personali osè, e la pornostar Valentina Nappi. E spiega: “Non c’è nulla di male nel mostrarsi. Questa ragazza assomiglia molto ad un’attrice porno che prima di diventare una professionista faceva spettacoli davanti ad una webcam”. E sui limiti alla decenza, invocati da Belen, afferma: “Già da prima dell’avvento di Internet, ho sempre detto che i limiti devono valere solo per gli adolescenti, che stanno imparando la sessualità attraverso noi. E questo è sbagliatissimo, perché i genitori non spiegano nulla agli adolescenti. La pornografia non è un insegnamento sessuale, che va invece impartito a scuola”. E aggiunge: “Non bisogna vietare, ma collegarsi con i ragazzi, entrare nella loro testa” (GUARDA IL VIDEO)
Siffredi: “L’industria del porno è cresciuta grazie a Internet”
“L’industria del porno è cresciuta grazie a Internet”. Lo afferma Rocco Siffredi, che aggiunge: “In Cina il porno in rete è vietato, ma in tantissimi Paesi orientali, dove sembra vietato, è invece molto accessibile”. Poi spiega l’abnorme numero di visualizzazione di siti, come Yourporn, e i conseguenti altissimi guadagni (GUARDA IL VIDEO)
Di Pietro su intervento di Siffredi: “Sto zitto perché non ci azzecco niente”
“Stavo zitto perché non ci azzecco niente”. Sono le parole ironiche di Di Pietro dopo l’intervento di Rocco Siffredi sulla diffusione del porno in rete. L’ex leader dell’Idv poi precisa: “Internet non è soltanto un canale di trasmissione di porcate, ma anche di cultura. Una cosa è la democrazia, un’altra è approfittare di questa parola per violare i diritti degli altri” (GUARDA IL VIDEO)
Anticipazione “Papà & papà”: viaggio nel mondo delle coppie omogenitoriali
“Sono tutti e due papà”, ammette candidamente il bimbo di una coppia di genitori maschi, che ha avuto due figli grazie alla gestazione da parte di altri, negli Stati Uniti. Andrea Casadio ci immerge in un racconto intenso fra Italia e USA, alla scoperta delle nuove forme di genitorialità che nel nostro Paese scatenano ancora levate di scudi ma all’estero sono realtà da anni, mettendo a dura prova le nostre convinzioni più radicate. “Abbiamo avuto come clienti donne single, gay, coppie di transessuali”, racconta Stephanie Caballero che, dopo aver avuto due figli con la maternità surrogata ha deciso di aiutare chi non può avere figlio biologicamente, e che oggi dirige il Surrogacy Law Center. A chi l’accusa di sfruttare donne disperate che vendono l’utero risponde: “L’amore è amore, noi non facciamo eugenetica. Quando decidi chi sarà il tuo partner, non scegli forse chi ti piace? Bene, con le donatrici di ovulo si fa lo stesso”. Eppure quest’opportunità non è alla portata di tutti: per avere un figlio con la gestazione per altri si possono spendere fino a 150.000 dollari (GUARDA IL VIDEO)