Dopo la retata dell’Fbi, che ha portato all’arresto di sei alti dirigenti della Fifa per corruzione, c’è chi lo appoggia. Ma anche chi, al contrario, pensa che se ne debba andare. Il nome di Sepp Blatter, presidente della Fifa, divide il mondo del calcio. Ma lui prova a riunificarlo. “Io non posso e noi non possiamo controllare tutti in ogni momento – spiega Blatter durante l’apertura del 65esimo congresso Fifa a Zurigo – se le persone vogliono fare cose sbagliate, cercheranno anche di nasconderlo. Ma alla fine deve spettare a me la responsabilità di questa organizzazione e trovare un modo per andare avanti e mettere le cose a posto”. All’indomani della proposta della Uefa, che ha chiesto ufficialmente che le elezioni per scegliere il numero uno della Fifa in programma venerdì 29 maggio vengano rinviate, il presidente della Football Association, Greg Dyke, è convinto che debba lasciare. Ma se il fronte anti-Blatter promette di allargarsi, non è detto che quello da sempre a favore del ras svizzero perda troppi pezzi. L’Asia e soprattutto la Russia continuano ad essere dalla sua parte al pari di Africa e Sud America, il che permette all’attuale presidente di dormire sonni tranquilli per la rielezione al quinto mandato. Più che i numeri, però, contano le parole. E quelle del presidente Putin, ad esempio, sono più da incidente diplomatico che da bega politico-sportiva, seppur su scala internazionale.
Blatter: “Momento difficile e senza precedenti per la Fifa. In arrivo altre brutte notizie”
“Gli eventi di ieri hanno gettato un’ombra sul calcio e su questo Congresso – spiega Blatter – Questo è un momento difficile e senza precedenti per la Fifa. Domani al congresso abbiamo l’opportunità di rilanciare un percorso lungo e difficile – continua – per ripristinare la fiducia che abbiamo perso. O almeno parte di essa. A coloro che stanno corrompendo il calcio voglio dire che sono in minoranza, ma devono essere assicurati alla giustizia. Il calcio non può essere eccezione alla regola. I prossimi mesi non saranno facili per la Fifa, sono sicuro che verranno fuori altre brutte notizie”. Il dirigente svizzero ha poi auspicato “che questo sia il punto di svolta” per il mondo del calcio.
Platini: “Ho chiesto a Blatter di dimettersi”
“Sono disgustato, questo è troppo. L’Uefa sosterrà il principe Alì – ha dichiarato il presidente dell’Uefa Michel Platini – dobbiamo fare qualcosa perché quello che è successo per la nostra immagine non va bene. Ho incontrato Blatter e gli ho chiesto di dimettersi. Lui mi ha detto che era troppo tardi”.
Inghilterra: “Se ne vada”. Asia: “Noi lo votiamo”
Parlando con l’agenzia britannica PA, Dyke ha precisato che Blatter “ha scritto un comunicato dove dice che è giunto il momento di ricostruire la credibilità della Fifa. Ma questo non è possibile se lui resta al suo posto”. Il numero uno della Federcalcio inglese non ammette quindi altre soluzioni: “O si dimette – conclude – o deve essere sfiduciato al voto elettivo. Il tempo è scaduto ed anche l’Uefa deve cercare di contribuire al suo addio” Di segno opposto invece la Confederazione Asiatica di calcio (Afc) che, al contrario, continuerà ad appoggiare Blatter nella sua corsa per il quinto mandato come presidente della Fifa e si oppone al rinvio delle elezioni. L’Afc è il terzo blocco regionale per grandezza ed è formato da 47 membri. Pur esprimendo “tristezza e stupore” per gli eventi in una nota la confederazione asiatica spiega di essere “contraria ad ogni forma di corruzione nel calcio”. Sull’elezione però la decisione è presa: “Come scelto nel congresso di San Paolo del 2014 e confermato in quelli successivi di Melbourne e Manama appoggeremo il presidente uscente Sepp Blatter“. Nel 2011 l’Afc sospese per tre anni il suo ex presidente, il qatariota Bin Hammam, unico rivale di Blatter in occasione della sua quarta rielezione, per sospetti relativi ad un tentativo di comprare i voti dei rappresentanti di alcune federazioni caraibiche. La Confederazione africana rinnova la fiducia al presidente. “”La Caf di calcio si oppone a qualsiasi rinvio del 65° Congresso Fifa e delle elezioni per la presidenza previste per il 29 maggio 2015 a Zurigo – si legge in una nota della Caf- Nel corso della riunione di mercoledì la Caf ha ribadito il proprio supporto alla candidatura di Joseph Blatter alle elezioni”. L’associazione spiega che sta “seguendo con particolare attenzione gli eventi che accadono nella famiglia del calcio in questo momento” e “ribadisce il proprio impegno per lavorare e collaborare alla salvaguardia dei valori etici e morali alla base dello sport”.
I bookmaker non hanno dubbi: “Blatter favorito per la rielezione”
E anche secondo i bookmaker è Blatter il favorito per un altro incarico da presidente. Secondo i quotisti internazionali, la sigla 888sport, riporta Agipronews, lo piazza a 1,25, contro il 3,50 sul Principe Ali bin Al-Hussein, unico avversario rimasto in corsa. C’è anche qualche quotista più malizioso che mette in lavagna il mandato di arresto scoccato per Blatter entro il 2017, una possibilità bancata a 6,00.
Putin: “Palese tentativo Usa di estendere la loro giurisdizione su altri Stati”
“L’arresto a Zurigo di responsabili della Fifa per corruzione è un tentativo di impedire la rielezione di Joseph Blatter alla presidenza e lo svolgimento dei Mondiali di calcio in Russia nel 2018“. Vladimir Putin non ha usato giri di parole per dire la sua sul blitz di ieri e per tornare a sparare ad alzo zero sugli Stati Uniti, che secondo il presidente russo stanno tramando per propri interessi contro l’organizzazione mondiale del calcio. Che, per il Cremlino, deve essere ancora in mano a Blatter: “A mio parere venerdì devono tenersi le elezioni del presidente della Fifa e il signor Blatter ha tutte le possibilità di essere eletto. Sappiamo anche che sono state fatte pressioni contro di lui per impedire lo svolgimento dei Mondiali di calcio nel 2018 in Russia”. Poi l’accusa diretta agli States, che ricalca le parole del ministro degli Esteri pronunciate ieri: “Si tratta di un altro palese tentativo degli Stati Uniti di estendere la loro giurisdizione su altri Stati”.
Cameron: “Vogliamo un cambio di leadership”
Il premier inglese David Cameron si è unito alle richieste di dimissioni di Sepp Blatter dalla Fifa dopo il Fifagate. Tramite il suo portavoce il primo ministro della Gran Bretagna si è accodato alla posizione del ministro della Cultura John Whittingdale, che aveva chiesto un cambio di leadership nella Fifa. Alla domanda se il prossimo Mondiale avesse dovuto tenersi in Inghilterra il portavoce ha affermato che “molti inglesi sono rimasti delusi si aver perso questa possibilità, ma ora dobbiamo concentrarci sulle indagini dell’Fbi e sulla riforma della Fifa”
I top sponsor del calcio chiedono alla Fifa di fare pulizia
Non solo arresti e problemi giudiziari incrociati. Non solo divisioni politiche sulla sua rielezione. Ora Sepp Blatter deve fare i conti anche con la reazione degli sponsor più importanti che sostengono il suo sistema. E non è mistero che il lato finanziario sia uno degli argomenti che stanno più a cuore al capo del pallone mondiale. In tal senso le parole di chi paga il calcio non possono non preoccupare i vertici Fifa. “La nostra delusione e preoccupazione alla luce degli sviluppi di questa vicenda è davvero profonda” ha detto la società di carte di credito Visa in un comunicato. “In qualità di sponsor, ci aspettiamo che la Fifa adotti misure rapide e immediate per affrontare questi problemi all’interno della sua organizzazione – ha aggiunto – Bisogna ricostruire una cultura dell’etica al fine di restituire una reputazione agli occhi degli appassionati di tutto il mondo”. Sulla stessa lunghezza d’onda Hyundai, casa automobilistica sud coreana. “Siamo estremamente preoccupati per le azioni legali contro alcuni dirigenti della Fifa e continueremo a monitorare la situazione da vicino”. La scorsa settimana Adidas, Coca Cola e Visa hanno invitato la Fifa ad agire con maggiore decisione nella tutela dei diritti umani dei lavoratori in Qatar nei cantieri degli stadi della Coppa del Mondo 2022.
Blatter convoca riunione d’urgenza delle sei confederazioni
E il diretto interessato? Cosa ha fatto? Sepp Blatter ieri ha assicurato tutti, sostenendo che gli arresti hanno preso origine direttamente dal rapporto Fifa (quindi si tratterebbe di un’autodenuncia), oggi è passato dalle parole ai fatti. Prima ha annullato un altro appuntamento per una conferenza, evitando di apparire in pubblico (non terrà un discorso per l’apertura di un convegno riguardo alla medicina nel calcio), poi ha convocato una riunione urgente con i rappresentanti delle sei confederazioni a poche ore dall’apertura del congresso. La Fifa ha detto all’agenzia Dpa che l’incontro si svolgerà a Zurigo e l’unico argomento all’ordine del giorno riguarderà la situazione di crisi generata dallo scandalo che ha sconvolto ieri il mondo del calcio.
Sviluppi e conseguenze dell’inchiesta Fbi
Nel frattempo continuano a emergere novità sulle indagini della Fbi. Che sta provocando reazioni a catena. Dal punto di vista investigativo, secondo la giustizia Usa tra le persone coinvolte nello scandalo corruzione figurava anche l’ex presidente dell’Afa (la federazione calcistica argentina) Julio Grondona, morto nel luglio 2014. Il dirigente avrebbe ricevuto tangenti per 15 milioni di dollari, in parte versati per l’organizzazione della Coppa America 2015, della Coppa America del Centenario e delle edizioni continentali del 2019 e del 2023. Oggi, invece, sarà interrogato il ministro dello sport russo Vitali Mutko, che è anche membro del comitato esecutivo della Fifa. Ieri proprio Mutko aveva accusato di ingerenza gli Stati Uniti.
La Federcalcio brasiliana, intanto, ha deciso di sospendere il vicepresidente José Maria Marin, arrestato ieri. In una nota, la Cbf ha fatto sapere che verranno attentamente controllati tutti i contratti in essere siglati prima della nomina ad aprile del successore di Marin, ovvero Marco Polo del Nero. Il Costa Rica, invece, ha aperto un’indagine su Eduardo Li, il presidente della federazionne calcistica locale. Li è uno dei sette funzionari arrestati ieri. La Federazione sudafricana di calcio, al contrario, ha respinto al mittente l’accusa di aver pagato 10 milioni di dollari di tangenti per corrompere alcuni dirigenti della Fifa al fine di ottenere l’assegnazione dei mondiali del 2010. “Rigettiamo ogni accusa, abbiamo fatto tutto secondo le regole” ha spiegato il portavoce della Safa, Dominic Chimhavi. “La vicenda è stata seguita da persone moralmente integre inclusi Nelson Mandela e l’ex presidente Thabo Mbeki -prosegue Chimhavi-. Tutto è stato fatto in maniera onorevole”.