L'accusa per l'ex parlamentare di Forza Italia, attualmente detenuto a Parma dopo essere stato estradato dal Libano, è quella di violazione della legge Anselmi che riguarda la costituzione di società segrete. In un primo momento la posizione dell'ex braccio destro di Silvio Berlusconi era stata stralciata. A processo anche l'ex coordinatore del Pdl, Denis Verdini, e l'ex sottosegretario all'Economia, Nicola Cosentino
Marcello Dell’Utri è stato rinviato a giudizio dal gip di Roma per la vicenda P3, una presunta associazione segreta che avrebbe influenzato organi dello Stato. Il processo all’ex parlamentare di Forza Italia è stato fissato al prossimo 22 dicembre davanti ai giudici della seconda sezione penale. Le accuse all’ex braccio destro di Silvio Berlusconi, attualmente detenuto a Parma per altro procedimento, si riferiscono ai rapporti intercorsi con l’imprenditore Flavio Carboni, già rinviato a giudizio assieme ad altre 16 persone, per la parte dell’inchiesta che riguardava il business dell’eolico in Sardegna.
I pm romani gli contestano la violazione della Legge Anselmi sulle associazioni segrete. Secondo quanto è stato contestato nell’ambito dell’inchiesta, la P3 fu creata per per condizionare il funzionamento di organi costituzionali dello Stato e di enti pubblici. In un primo momento la posizione di Dell’Utri era stata stralciata perché l’ex senatore era in Libano, mentre erano stati rinviati a giudizio l’ex coordinatore del Pdl, Denis Verdini, e l’ex sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino.