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Severino, Berlusconi su De Luca: “Renzi può modificarla, per me non l’ha fatto”

L'ex Cavaliere: "Chiedevo di aggiungere una norma che dice che la legge si applica a fatti successivi alla sua entrata in vigore. Invece è stata applicata retroattivamente, così sono riusciti a farmi decadere". E sul confronto tv con il premier in vista delle regionali di domenica spiega: "Non ho fatto saltare nessun confronto, non ho timore di incontrarlo, ma serve un minimo di preparazione e di regole"

Renzi può intervenire con una modifica alla legge Severino, cosa che non ha ritenuto di fare quando si è trattato di Silvio Berlusconi“. Così l’ex Cavaliere a Radio anch’io, commentando la vicenda del candidato Pd alle regionali campane Vincenzo De Luca, candidabile ma ineleggibile per la legge sulla “repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”.”Io chiedevo – ha sostenuto Berlusconi – una cosa semplice, cioè di aggiungere una norma che dice che la presente legge si applica a fatti successivi alla sua entrata in vigore. Cosa addirittura pleonastica ma che è stata dimenticata, e la legge Severino con me è stata applicata retroattivamente. Così sono riusciti a farmi decadere dal Senato e rendermi incandidabile per sei anni. Tuttavia sto aspettando la Corte dei diritti di Strasburgo e spero che la sentenza verrà ribaltata”.

Berlusconi ha poi parlato dell’appuntamento elettorale di domenica dicendo che si tratta di “investire un’ora durante un ponte di quattro giorni, un’ora che tuttavia porta a risultati per 5 anni. Un voto dato alla sinistra è un voto dato a questo governo, e ogni persona di buon senso e buona volontà come può andare a votare e buttare via il voto?”. Quanto all’ipotesi del faccia a faccia in tv a Virus, “non ho fatto saltare nessun confronto” con Matteo Renzi. “Mi è stata proposta un’intervista, poi successivamente è venuto fuori che Renzi era presente in studio”, ha raccontato il leader di Forza Italia, ma “credo, per l’importanza del momento, che un confronto non possa esser fatto senza un minimo di preparazione e di regole per un confronto alla pari. Poi Renzi ci sarà modo di incontrarlo, io non ho nessun timore nel farlo anzi mi piacerebbe, ma in un momento così importante servono regole prestabilite e precise”.

Durante l’intervista l’ex premier ha anche parlato del suo possibile “passo indietro“: “Me lo hanno già fatto fare e lo faccio volentieri anche io. Ma non è certo la mia presenza che non fa uscire fuori nuovi leader. Comunque io non sarò mai di ostacolo, anzi la mia attività sarà rivolta alla ricerca di un vero leader per il centrodestra”. Un leader “salterà fuori, Renzi è spuntato sotto un cavolo e spero che nel centrodestra emergano più leader e che la gente possa scegliere quello a cui affidarsi”. Di conseguenza “per il momento io non ho intenzione di candidarmi” come leader nel 2018.

Le primarie? “Non le escludo, ma occorre che il Parlamento se ne interessi e faccia una legge apposita, perché così come sono fatte oggi sono manipolabilissime, come hanno dimostrato in vari casi”.