Aveva 89 anni. "El Petisso" nel corso della sua carriera ha vinto, da tecnico, due Coppa Italia: una con il Napoli in serie B e una con il Bologna. Da giocatore ha indossato anche le maglie di Roma, Napoli e Genoa. E ha messo la maglia azzurra
È morto Bruno Pesaola. Lo chiamavano “El Petisso”, che vuol dire il piccoletto. Aveva 89 anni e si è spento al Fatebenefratelli di Napoli, dove era da tempo ricoverato. La città partenopea era la sua casa. È proprio con il Napoli che, da tecnico, è riuscito a portare a casa la Coppa Italia. Era il 1962, quella fu una vittoria storica. È stata l’unica Coppa Italia vinta da una squadra di serie B. E da allenatore si è fregiato anche del suo primo e ultimo scudetto, conquistato a Firenze nel 1969. Nel palmares anche un’altra Coppa Italia, alzata al cielo a Bologna nel 1974. La sua carriera da allenatore è durata dal 1961 al 1985.
Pesaola (Foto tratta dal sito ufficiale del Napoli Calcio) si è sempre definito “un napoletano nato all’estero”. Infatti era nato a Buenos Aires. Avrebbe compiuto 90 anni a luglio, essendo nato nel 1925. Argentino sì, ma presto naturalizzato italiano. L’oriundo prima di diventare tecnico ha giocato sotto il Vesuvio dal 1952 al 1960. Si contano anche le esperienze a Roma, Genova, Scafatese e Novara. Poi la Nazionale, ha indossando la maglia azzurra dal 1953 e 1957.
“Il piccoletto” è diventato famoso anche per gli sketch di Teo Teocoli. Il comico, che a Mai dire gol vestiva i panni di Felice Caccamo, lo ha inserito nel suo “salottino” insieme a Bruscolotti e Ferlaino. Nella sua vita vera invece, Pesaola, dicevano gli amici, amava la notte “perché porta le idee”. E oggi, 29 maggio, il Napoli piange la scomparsa del suo campione con un tweet: “Un pezzo della nostra storia ci ha lasciati… Ciao Petisso!”.