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The War On Drugs, la band del mese: ecco “Lost in the Dream”

Il 2014 è stato l'anno di grazia per la band statunitense The War On Drugs: 175 concerti tenuti grazie al successo del loro ultimo lavoro “Lost in the Dream”, osannato da buona parte della critica specializzata, il mensile “Uncut” lo aveva addirittura eletto disco dell'anno

di Chiara Felice

The War On Drugs

Artista: The War On Drugs
Ultimo album: Lost in the Dream
Etichetta: Secretely Canadian
Provenienza: Stati Uniti (Philadelphia)
Orizzonte sonoro: Rock
Album in studio: 4
“Lost in the Dream” Sequenza: “Red Eyes”, “An Ocean In Between The Waves”, “Lost in the Dream”.

Il 2014 è stato l’anno di grazia per la band statunitense The War On Drugs: 175 concerti tenuti grazie al successo del loro ultimo lavoro “Lost in the Dream”, osannato da buona parte della critica specializzata, il mensile “Uncut” lo aveva addirittura eletto disco dell’anno. I War On Drugs – quattro album all’attivo – vedono la dipartita di uno dei fondatori, Kurt Vile, dopo il disco di debutto “Wangonwheel Blues” (2008). Il comando passa quindi ad Adam Granduciel e sarà solo questione di tempo prima che si arrivi al lavoro più maturo della band: “Lost in the Dream”.

Il disco offre un ulteriore punto di osservazione della scena musicale statunitense e rispetto al precedente “Slave Ambient” – del quale mantiene alcune caratteristiche come il cantato di Adam nasale e trascinato, costantemente in bilico tra Dylan e Young – porta a galla atmosfere più tirate, spingendo sull’acceleratore grazie ad una batteria in grado di dettare spesso la direzione.
La gestazione dell’album è durata oltre due anni e il risultato è un disco che appare come un’enorme bolla onirico/sonora che ingloba al suo interno echi di un passato dal fascino intatto: Bob Dylan, Tom Petty, la new wave dei primi anni ottanta, per citarne solo una manciata; tutto viene assorbito e poi rimodellato. “Red Eyes” è indubbiamente il brano trascinante, seguito da “Eyes To The Wind”. L’importanza che viene data ai testi è la stessa che si riserva agli arrangiamenti: dalla chitarra piena di riverbero che tratteggia il proprio percorso in “The Hauting Idle”, alle costruzioni di “An Ocean In Between the Waves”, fino all’ascesa di “Under The Pressure” e “Burning”, tutto appare studiato nel dettaglio.

Link Spotify.

 

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