Cultura

Il museo del Novecento si trasforma e diventa il Museo Ideale. Da Boccioni a Guttuso e c’è de Chirico

Una ricetta ad hoc, per capolavori finalmente a portata di tutti, in un solo luogo. Dove ogni “ingrediente” arriva da nomi noti come la Ca’ Pesaro di Venezia, il Mart di Rovereto, la GAM di Torino e Palermo, la GNAM di Roma o il Museo Revoltella di Trieste, fino all’ultima donazione di opere da parte dell’Associazione Amici Arte Contemporanea

di Virginia Ricci

C’è chi prende auto e treni, organizzando fughe giornaliere o lunghi week-end. Dimostrandosi pronto a saltare anche sul primo aereo pur di trovarsi, nel giro di qualche ora, davanti alla sua finale destinazione: un museo. Che a cogliere sia la curiosità per esposizioni permanenti mai visitate o qualche mostra in corso ritenuta imperdibile, il risultato non cambia: pur di vedere l’opera bramata, lo spostamento diventa un ostacolo quasi trascurabile. Ma cosa accade quando il museo stesso riunisce ciò che di meglio conservano più collezioni italiane, correndo lungo celeberrimi percorsi artistici per gratificare una città come l’odierna Milano, spugna di cultura nel mare magnum di proposte lanciate dal Fuori Expo? Bè, si arriverà davanti a un Museo Ideale: “aperto” dal 15 maggio al 4 ottobre come un vero e proprio museo nel museo, celato da un’esposizione trasversale alle collezioni già custodite al Museo del Novecento meneghino.

Deciso a potenziare le sue già forti aree mettendo in mostra ospiti d’eccezione nelle collezioni del Novecento, dal Futurismo al Contemporaneo. «Nel settore degli spazi espositivi, le attrazioni artistiche del panorama Expo erano quasi imbattibili fra nomi come Giotto e Leonardo. Ci siamo allora chiesti, perché non mettere in rete opere create dai più importanti nomi dell’arte presenti fra celebri musei italiani, in rappresentanza di alcuni validi spazi artistici?» spiega Marina Pugliese, direttrice del Museo del Novecento. «Il nostro museo ideale lo abbiamo inventato proprio con un’azione corale. Per dimostrare che, anche in questo campo, l’unione fa la forza».

Una ricetta ad hoc, per capolavori finalmente a portata di tutti, in un solo luogo. Dove ogni “ingrediente” arriva da nomi noti come la Ca’ Pesaro di Venezia, il Mart di Rovereto, la GAM di Torino e Palermo, la GNAM di Roma o il Museo Revoltella di Trieste, fino all’ultima donazione di opere da parte dell’Associazione Amici Arte Contemporanea. Un iter presentato grazie anche ad uno sponsor come SisalPay (già sponsor del Piccolo Teatro milanese e di una parte di restauro della Darsena da poco riaperta, nonché del prossimo Wired Next Fest 2015), la cui ispirata concezione di mecenatismo viene ben illustrata da Pierdonato Vercellone, Direttore della comunicazione del Gruppo Sisal: «Il nostro settore mette ogni giorno a disposizione del cittadino una fitta rete di pagamenti: tecnologia atta a semplificare la vita. È sembrato quindi naturale supportare un’esposizione creata per mettere in rete opere d’arte differenti, per intendere proprio la rete per una volta non in modo virtuale, ma come un tangibile mezzo di accesso alla cultura».

Tanti i nomi accolti al Museo Ideale: da Boccioni a Guttuso, da Morandi e Casorati, ma anche de Chirico, Burri e Carrà, fino a più contemporanee opere di Cattelan, Vezzoli e Vascellari. A movimentare ora il Museo del Novecento però, è anche una nuovissima donazione: quella a nome di Bianca e Mario Bertolini, per oltre 600 opere di protagonisti dell’arte italiana e internazionale, cento dei quali parte della mostra Nuovi Arrivi. Fra questi la pop art di Lichtenstein, Warhol, Wesselmann e Schifano, il minimalismo di Bochner, Daniel Buren, Frank Stella e Sol LeWitt, una sezione Aricò e avanguardie selvagge come Kounellis, Baselitz, e Zimmer. Ultima nota di colore: il lato hi-tech dedicato agli Instagrammers appassionati d’arte. Che con l’hashtag #MuseoIdeale potranno commentare le proprie immagini, per un progetto che verrà così spiegato, supportato e condiviso sul sito www.museoideale.com.

 

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