C’è l’anziano investito e ucciso da un trattore in retromarcia in un uliveto del grossetano. Ci sono altri sei casi in Toscana nel giro di poche settimane, agricoltori che hanno perso la vita travolti da questo tipo di veicoli. C’è il bambino di 4 anni di Portogruaro, in provincia di Venezia, schiacciato da una ruota del mezzo agricolo del nonno e ricoverato in gravi condizioni. Il trattore può diventare una trappola mortale. Ancora più della macchina, ancora più dell’autostrada. Secondo l’osservatorio il Centauro-Asaps (Associazione sostenitori e amici della polizia stradale), nella sola prima metà di maggio, in Italia ci sono stati 29 incidenti con mezzi agricoli, che hanno causato 20 morti. Più di un decesso al giorno, un aspetto spesso dimenticato della piaga delle morti sul lavoro. La cifra diventa ancora più eclatante se paragonata a quelle persone rimaste uccise in un incidente autostradale, che nello stesso periodo si sono fermate a quota otto, meno della metà delle morti in campagna. Per completare il quadro del 2015, nei primi quattro mesi dell’anno, riferisce l’osservatorio, si sono verificati 111 incidenti con trattori, che hanno provocato 46 vittime e 70 feriti. Il dato preoccupante è anche l’incremento di infortuni e morti di anno in anno. Nel 2014, spiega l’associazione, ci sono stati 181 decessi, otto in più rispetto all’anno precedente (+4,6%). In aumento anche il numero degli incidenti, passati da 374 a 390, e quello dei feriti, da 247 a 257.

Il problema dei decessi in campagna è spesso legato, anche se non sempre rientra nelle statistiche ufficiali, al dramma delle morti sul lavoro. Le ultime cifre fornite dall’Inail, l’istituto per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, parlano di 660 vittime e 460mila incidenti riconosciuti nel 2013: si tratta di un dato che l’ente rileva essere il più basso dal 1954, in controtendenza rispetto a quanto l’osservatorio Asaps segnala per quanto riguarda gli infortuni con i mezzi agricoli.

Tornando agli incidenti in campagna, nell’86% nei casi, a morire è stato il conducente del trattore, mentre il rimanente 14% è dato per lo più da soggetti terzi a terra o alla guida di altri mezzi. Nel 2014, sono rimasti feriti nove bambini, mentre erano stai sei nel 2013 e solo quattro nel 2012. In aumento anche il numero di stranieri coinvolti negli incidenti con i trattori, passati da 12 del 2013 ai 24 dell’anno successivo, mentre sono calate le donne, diminuite da 34 a 25. Colpisce l’alta percentuale di infortuni che colpiscono gli anziani, pari al 37% del totale nel 2014.

Al di là delle persone coinvolte negli incidenti, l’osservatorio fornisce anche dettagli sui luoghi dove si verificano. Nel 2014, il 71,5% di questi infortuni è avvenuto in campi, frutteti e boschi, mentre il restante 28,5% ha avuto luogo in strada, soprattutto sentieri agricoli, ma anche comunali o provinciali durante i transiti per il trasporto dei prodotti da un podere all’altro e nei depositi dei consorzi. Il triste primato di vittime dei trattori è detenuto dal Veneto, con 21 decessi, seguito da Emilia-Romagna e Piemonte, a quota 19. Nella classifica degli incidenti, in vece, primeggia l’Emilia-Romagna, con 51 episodi, mentre la Lombardia e Veneto si fermano rispettivamente a 46 e 41. Non a caso, il 51% dei sinistri ha avuto luogo nel Nord Italia, mentre centro e Sud superano di poco il 24%.

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