A Jorge Lorenzo bastano poche curve per prendersi il gran premio del Mugello. Il pilota della Yamaha fa quello che sa fare meglio: vincere in solitaria lasciandosi dietro il gruppone a battagliare per il podio. Dietro il maiorchino – che vince con 5 secondi di vantaggio – è battaglia dal primo all’ultimo giro. Marquez, 13° in griglia, parte a razzo e si porta subito nel gruppo di testa, con Andrea Iannone – gran gara, premiato da un bel secondo posto – e il compagno di squadra Dovizioso. Più indietro arrancano Pedrosa (non pervenuto per tutta la gara) e Rossi.
Il Dottore parte 8° e ci resta a lungo prima di liberarsi di Cal Crutchlow – poi protagonista di un incidente che distrugge la moto – e solo a metà gara comincia a risalire la classifica sotto gli occhi delle migliaia di fan in giallo che affollano le tribune del circuito di casa. Ne esce fuori un quintetto agguerrito – Marquez, Iannone, Dovizioso, (Pedrosa), Rossi – che ingaggia la battaglia e tiene alta l’adrenalina mentre Lorenzo fa la gara per i fatti suoi.
I più attivi sono Marquez e Dovizioso, il più duro Iannone. Pedrosa sempre in coda e mai pericoloso. Nemmeno Rossi, del resto,sembra nella migliore delle giornate e a parte una pericolosa scivolata non regala emozioni. Nemmeno sbaglia troppo però. E alla fine porta a casa un terzo posto che lo lascia in testa al mondiale – a 36 anni – davanti al compagno di squadra. I due combattenti devono invece ritirarsi. Dovizioso rientra ai box: “Vibrazioni al posteriore”, diranno i meccanici. Qualcosa che non va alla gomma lo costringe al ritiro. Marquez invece fa tutto da solo. Esalta il pubblico a inizio gara con una partenza a dir poco spavalda, fa a sportellate – Guido Meda dixit – con Iannone (mai una sbavatura, sempre pronto a rispondere colpo su colpo) e lo stesso Dovizioso. La moto però appare nervosa, una curva su due è troppo larga e alla fine il due volte campione del mondo della MotoGp finisce schiena a terra a sei giri dalla fine. Gran nervoso e altri punti buttati nella corsa al mondiale.
Iannone invece se la gode e festeggia con il pubblico. Il pilota italiano parte in pole e (Lorenzo escluso) non fa passare più niente. Più volte si prende il lusso di sostenere il duello con Marquez. E dove non arriva lui c’è il motore della Ducati, che sul dritto del Mugello fa i miracoli a 340 km/h. Rossi invece sembra non essere mai in grado di aggredire e sul dritto resta indietro. Lo dice lui stesso nel dopo gara: “Sono contento perché sono salto sul podio e farlo dopo questa gara alla fine è un buon risultato. E’ stata una gara difficile – aggiunge – non sono mai stato abbastanza a posto durante il weekend e anche oggi ho sofferto. Ma salire sul podio qui al Mugello è in ogni caso un grande risultato”.