L’archivio storico dell’Università di Bologna apre al grande pubblico i suoi faldoni e rende pubblici i suoi tesori: libretti di iscrizione, certificati di laurea, fotografie e altri documenti dei suoi più celebri studenti. L’occasione è Reunion, il primo raduno mondiale dei laureati dell’Alma Mater che si terrà dal 19 al 21 giugno. E così mentre la città si prepara ad accogliere migliaia di persone durante quel fine settimana, l’ateneo espone il suo album dei ricordi e molti dei documenti, normalmente consultati solo dagli storici e dagli appassionati, saranno messi in mostra proprio nei giorni dell’evento.
Tra i gioielli ritrovati c’è per esempio il libretto d’iscrizione del ferrarese Filippo De Pisis, che a 19 anni approda nella vicina Bologna per studiare alla facoltà di Lettere e filosofia, quando ancora tutti lo conoscono con il nome di Luigi Tibertelli. Del 1881 è il verbale dell’esame di laurea in Lettere di Giovanni Pascoli, che dalla sua Romagna era riuscito a iscriversi all’università grazie a una borsa di studio. Tra i docenti che esaminano il futuro poeta del fanciullino c’è Giosuè Carducci, che conosceva bene il suo allievo. Nel 1879 fu testimone a suo favore in un processo in cui Pascoli (che poi sarà assolto) era stato accusato di avere manifestato a favore di alcuni ragazzi imolesi. Questi a loro volta erano detenuti per avere osannato Giovanni Passannante, l’anarchico che tentò di uccidere Umberto I, 21 anni prima di Gaetano Bresci.
Dall’archivio storico dell’Alma Mater, guidato dallo storico Gian Paolo Brizzi, spunta anche il libretto di iscrizione di Michelangelo Antonioni risalente alla metà degli anni Trenta. La facoltà è Economia e commercio. Il futuro regista di “Blow up” scrisse una tesi sulla “politica economica nei Promessi sposi di Manzoni”. Rimanendo in tema di registi ecco il libretto d’iscrizione e il certificato di laurea di Pier Paolo Pasolini: mentre già scriveva poesie, l’autore delle Ceneri di Gramsci e di Ragazzi di vita si laureava con 110 e lode: spicca tra i voti agli esami il 30 e lode in letteratura italiana e in tedesco, 30 in latino e solo un 24 nella prova scritta di latino. Anche Giorgio Bassani, autore del Giardino dei Finzi-Contini e bolognese di nascita, ha studiato nell’università della sua città e si è laureato nel luglio del 1939, a pochi mesi dallo scoppio della Seconda guerra mondiale.
Del disegnatore Andrea Pazienza l’archivio conserva una vecchia certificazione di identità. Paz con indosso un giubbotto di pelle, è ritratto in una fototessera in bianco e nero. È il 1974 e la giovane matricola di San Benedetto del Tronto inizia i suoi studi al Dams. Di Ezio Raimondi, filologo di fama mondiale scomparso nel 2014 rimane una certificazione fatta dal liceo Minghetti di Bologna che riportava i voti del diploma di maturità classica (anno 1941) del giovane studente: nella pagella spiccano tanti nove e due soli sei in educazione fisica e in greco. Infine non si può non segnalare tra le carte, quelle relative a Giuseppe Dossetti. Il futuro partigiano cattolico, membro della Costituente per la Dc e infine sacerdote, arriva a Bologna per iscriversi a giurisprudenza nel 1931. Si laureerà pochi anni dopo e alla città di Bologna rimarrà legato tutta la vita.