Sarà il consiglio regionale dei rampolli della politica: l'erede del deputato raggiunto da una richiesta di arresto per collusioni camorristiche negli affari delle imprese di famiglia a Lusciano è risultato il più votato di Forza Italia con oltre 22 mila preferenze. Prima volta anche per Enza Amato, figlia di Tonino, storico esponente del Pds e del Pd napoletano, e per Giampiero Zinzi: suo padre è Mimì, ex presidente della Provincia di Caserta
Il consiglio regionale dei figli d’arte. Sarà il tratto caratteristico che assumerà la nuova assemblea della Regione Campania, in base ai risultati delle urne. A fare il suo ingresso nelle stanze della politica che conta sarà Armando Cesaro: il figlio del deputato Luigi Cesaro (deputato di Forza Italia, soprannominato Giggino ‘a purpetta, raggiunto da una richiesta di arresto per collusioni camorristiche negli affari delle imprese di famiglia a Lusciano) è risultato il più votato di Forza Italia con oltre 22 mila preferenze. Con lui prima volta anche per Enza Amato, figlia di Tonino Amato, storico esponente del Pds e del Pd napoletano. Approda nell’assemblea campana anche Giampiero Zinzi, figlio dell’ex presidente della Provincia di Caserta Mimì Zinzi. Mentre è il primo dei non eletti a Salerno Federico Conte, figlio dell’ex ministro socialista Carmelo Conte.
Nell’area dell’ex maggioranza tornano in Consiglio gli assessori regionali uscenti Pasquale Sommese (Ncd) ed Ermanno Russo (Fi). Nel Pd il più votato è il consigliere uscente Mario Casillo: dietro lui tornano in Consiglio Lello Topo, Nicola Marrazzo e Antonio Marciano. Tra le new entry Gianluca Daniele della Cgil. Da Caserta ok anche al presidente del Pd campano Stefano Graziano e agli uscenti Massimo Grimaldi (Caldoro presidente) e Gennaro Oliviero (Pd).
Resta fuori dal Consiglio, invece, Sandra Mastella cui non sono bastate oltre 10 mila preferenze nella sua Benevento perché scattasse il seggio. Ma fanno rumore anche le esclusioni eccellenti di Alessandra Mussolini (poco più di 2200 voti per la capolista di Forza Italia) e di Eleonora Brigliadori (Verdi) , che chiude con 228 preferenze. Infine, superano il marchio di “impresentabili” impresso loro dalla Commissione Antimafia i Fratelli d’Italia Luciano Passariello e Alberico Gambino.