Il presidente del Pd: "Festeggiamo il dato della Campania. Comunque abbiamo sempre detto che non è un giudizio sul governo". Per il vicesegretario Guerini, "se fossero confermate le tendenze che stanno emergendo significherebbe che rispetto al passato oggi avremmo 10 governatori di centro-sinistra e e solo due di centro-destra". Il vicepresidente del Senato: "Noi primo partito in Liguria, Puglia e Campania, segnale a Renzi: faccia reddito di cittadinanza"
Prime reazioni alle proiezioni sui risultati delle elezioni regionali 2015. Il presidente Pd Matteo Orfini ha affermato che “a questo punto sembrerebbe di poter assegnare 4 regioni al Pd e 1 alla Lega, evidentemente due regioni sono in bilico ma riteniamo positivo il 4 a 1 e possiamo festeggiare il dato della Campania passata al Pd” con la vittoria di Vincenzo De Luca, pur finito nella lista degli “impresentabili” stilata dall’Antimafia. “In Liguria”, ha commentato poi Orfini, “sapevamo che la situazione era complicata, la divisione a sinistra ha pesato non poco e la sfida di Pastorino ha avuto come unico risultato di favorire la destra. Se il risultato è in bilico è perché il centrosinistra si è diviso“. Il presidente del Partito democratico ha poi negato che questa tornata elettorale abbia valenza nazionale: “Abbiamo sempre detto che si votava per i presidenti delle Regioni, non c’è alcun rapporto con il governo e non è un giudizio degli elettori sul governo“.
Il vicesegretario Pd Lorenzo Guerini in una nota ha scritto che “se fossero confermate le tendenze che stanno emergendo nei dibattiti tv, il 5 a 2 sarebbe un importante risultato per il Partito democratico” in quanto “significherebbe che rispetto al passato oggi nelle regioni che sono andate al voto da quando è in campo la segreteria Renzi, avremmo 10 governatori di centro-sinistra e e solo due di centro-destra”.
Di Maio (M5S): “Primi in tre regioni, ora Renzi faccia reddito di cittadinanza” – Il vicepresidente della Camera e membro del direttorio del M5S Luigi Di Maio ha parlato commentando le proiezioni che danno il MoVimento primo partito in Liguria, Puglia e Campania. “Siamo primi come forza politica in tre regioni di cui due del Sud dove è difficilissimo superare le amministrative perché c’è molto voto clientelare. Un risultato clamoroso, perché le nostre campagne elettorali sono state fatte con 15mila euro a fronte, ad esempio, dei milioni spesi in Campania da De Luca e questi risultati sono realizzati con candidati sconosciuti che non sono portatori di voti. Questo ci permette di sapere che quello fatto fino ad ora è premiato”. Si tratta, per Di Maio, di “un segnale al presidente del Consiglio: si deve fare il reddito di cittadinanza, non è un caso che il segnale arrivi dalle regioni a più alto tasso di disoccupazione“. “Non vogliamo poltrone, vogliamo il reddito di cittadinanza prima dell’estate”. Quanto alla posizione di De Luca, che in base alla legge Severino, essendo stato condannato in primo grado per abuso d’ufficio, dovrebbe essere immediatamente sospeso dall’incarico di governatore, Di Maio ha promesso: “Gli terremo il fiato sul collo, in questa tornata deve necessariamente rispettare la legge. Faremo ricorsi, tutto quello che serve, sappiamo bene che la sua elezione è contro la legge. Noi lo abbiamo fatto decadere da sindaco di Salerno”. Alice Salvatore ha detto che “per il M5S è un momento storico perché è la prima volta che corriamo alle elezioni regionali in Liguria, un risultato storico anche in Italia perché mai si è visto un movimento che partecipa per la prima volta a un’elezione ed arriva sopra al 25%”.
Cozzolino: “Da domani ci porremo il tema di come dare un governo alla Campania” – Andrea Cozzolino, vicepresidente del gruppo Pd al Parlamento europeo, arrivando al comitato di De Luca a Napoli ha invece detto che “il problema della Severino era noto a tutti i cittadini, ora godiamoci questo risultato poi da domani ci porremo il tema di blindare il voto e dare un governo alla Campania”. Sull’inclusione di De Luca nella lista degli impresentabili, Cozzolino ha garantito: “Io non cancello mai con il voto dei cittadini i problemi politici e non lo farà De Luca. Guarderemo i problemi in faccia ma adesso ci godiamo questo risultato: è stato superato il 50% di partecipazione al voto e mi sembra un risultato importante, in più abbiamo conquistato una maggioranza significativa venendo da cinque anni di opposizione e questo mi pare ancora più significativo”.
Per Romani “risultato straordinario perché uniti”. Brunetta: “Con Renzi si perde, ripercussioni sul governo” – Sul fronte opposto Paolo Romani, capogruppo di Forza Italia al Senato, ha detto che “quando il centrodestra si presenta unito il risultato è straordinario e lo dimostra non solo la Liguria ma anche il fatto che in Umbria il risultato sia ora alla pari”. “Gli elettori hanno dato credito agli slogan duri, forti, aggressivi che la Lega ha messo in campo in questa campagna elettorale. In questo contesto vince il messaggio più forte che è quello di Salvini, è una presa d’atto abbastanza chiara”, ha detto poi commentando i dati sulla Liguria, dove la Lega sarebbe al 20%, doppiando i voti di Forza Italia. Per Renato Brunetta, capogruppo di FI alla Camera, i dati finora disponibili mostrano che “con Renzi si perde. Era mister 41% e ora ha delle percentuali uguali se non più basse di quelle di Bersani con un Pd dilaniato e spaccato. Cosa vuole fare ora? Mi auguro che ci siano ripercussioni sul governo”. Al contrario, “il centrodestra unito vince ed è molto competitivo”, perché quello dell’Umbria, dove il candidato del centro-destra sarebbe davanti, “è un risultato straordinario”. Guerini gli ha risposto che “in cinque anni il centrodestra ha dimezzato, se non di più, le sue regioni, e Forza Italia non è più il primo partito della coalizione: solo Brunetta può festeggiare di fronte a questi numeri, con il suo partito che in alcuni casi finisce a una cifra“.
Toti: “Il voto è test nazionale, il vento sta cambiando” – Anche per Giovanni Toti, nuovo governatore della Liguria, “questo voto è anche un test nazionale”. Renzi “non ha il voto di nessuno come premier. Ha fatto bene alle europee, ha fatto un po’ peggio alle regionali. Vuol dire che il vento sta cambiando” e “Renzi può cominciare a prendere commiato dalle sue stanze: l’alleanza con la Lega è un passaggio importante per arrivare a vincere le elezioni nel 2018 e prendere palazzo Chigi. Questo è un esperimento che non si potrà ripetere con il pantografo a livello nazionale, ma credo sia una buona strada da percorrere. Abbiamo vinto perché abbiamo fatto una coalizione coesa” e ora “abbiamo i numeri per governare e governeremo benissimo come centrodestra”. L’europarlamentare, parlando con una giornalista del tg di La7, ha scherzato sulla gaffe fatta durante la campagna elettorale, quando disse che Novi Ligure (provincia di Alessandria) è in Liguria: “Vedremo di metterci d’accordo con Chiamparino per farla passare in Liguria o altrimenti faremo un referendum”, ha detto.
La sfidante del Pd Raffaella Paita da parte sua ha attribuito la sconfitta alle divisioni nello schieramento di sinistra: “La sconfitta era nelle cose a causa della decisione della sinistra”, “Pastorino (ex Pd ndr) ha fatto un capolavoro politico ed ha regalato la Regione ad un uomo di Berlusconi”, facendo “un’operazione cinica per far vincere la destra”.
Salvini: “Bevo un nocino sul balcone e non ho la maglietta” – Il leader della Lega Matteo Salvini, dal canto suo, ha iniziato la sua telefonata a Radio Padania dicendo:”Sto bevendo un nocino sul balcone e non ho la maglietta”. “Al di là del Veneto altri dati sono eclatanti per Lega. In Toscana ‘svettavamo’ allo 0,67%, come dice il nostro candidato Claudio Borghi, ora siamo al 20% un risultato incredibile“. Borghi ha poi fatto sapere: “Salvini mi ha fatto grandi complimenti e congratulazioni. Ha voluto sapere tutto, come fa sempre lui, quindi anche cosa ha dichiarato Rossi. Quando gli ho detto che ci ha chiamato fascio-leghisti, lui mi ha detto che Rossi è un poveretto ed è effettivamente, vero”.
Zaia: “Veneto madre di tutte le battaglie” – Luca Zaia, che stando ai primi dati sarebbe riconfermato alla guida del Veneto, ha detto: “Non sono abituato a commentare dati che non siano ufficiali, ma noi l’exit poll lo abbiamo avuto durante tutta la campagna elettorale, con la gente che ci ha dimostrato grande affetto. Sono stati cinque anni duri, ma evidentemente ne è valsa la pena”. Il Veneto secondo Zaia è stata “la madre di tutte le battaglie” per tutte le forze in campo, “vincere o perdere qui significa vincere o perdere politicamente”.