Le slot affollano il paesaggio metropolitano. Bar e tabacchi somministrano consumazioni d’azzardo, giochi che tali non sono. Perché il gioco implica condivisione con l’altro, socialità, anche nella competizione; invece i giochi di Stato, slot machine sopra tutti, amplificano la solitudine di chi non può o non sa condividere altro che una illusoria fantasia di ricchezza. Dare una svolta ad una vita insoddisfacente. Attenti in qualche modo ci riguarda tutti!
Perché il denaro ha smarrito la sua funzione, trasformandosi da strumento ad unico fine. I vecchi cinema dismessi si sono trasformati in sale bingo, slot e videolottery. Luoghi demoniaci che si moltiplicano ovunque, botteghe di scommesse libere di lucrare sulle debolezze della gente. Ormai centinaia di migliaia di persone, donne e uomini, di ogni età, ceto, professione e livello culturale, cadono più o meno consapevolmente in una dipendenza patologica da cui è difficilissimo uscire.
E’ la droga contemporanea, lo stupefacente legale di tutti.
Intanto il cosiddetto Stato ci banchetta alla grande, in allegra compagnia, con criminalità più o meno organizzate. E le persone si ammalano, entrano in un vortice che le rende schiave e incapaci di controllo. Dilapidano denaro, tempo, talento ed affetti, perché anche le famiglie vengono risucchiate nel gorgo. E’ una realtà desolante e distruttiva, un’epidemia che ha distrutto vite e continua mietere vittime, un male da cui si può e si deve guarire. Lo racconta bene Massimiliano Giovanetti attraverso il personaggio del suo libro. Leggetelo e rifletteteci. Specialmente se il fatto vi riguarda da vicino.
La casa editrice è Edigrafema. Come tante cose belle è fuori dalla grande distribuzione, per cui lo potete trovare su internet.