Cinema

Steven Spielberg torna a girare in Italia The Kidnapping of Edgardo Mortara

È la storia vera accaduta nel 1858 a Bologna quando la polizia dello Stato Pontificio prelevò l’ottenne Edgardo, sestogenito di una famiglia ebraica, per condurlo a Roma in quanto segretamente battezzato da una domestica, e da lì cresciuto come cattolico. Un bimbo emiliano convocato a Roma per una selezione

di Davide Turrini

Steven Spielberg tornerà a girare in Italia uno dei suoi prossimi film. La Dreamworks, storica casa di produzione e distribuzione cofondata dal regista di E.T., sta cercando un bambino di otto anni per interpretare la parte del protagonista nel film The Kidnapping of Edgardo Mortara, storia vera accaduta nel 1858 a Bologna quando la polizia dello Stato Pontificio prelevò l’ottenne Edgardo, sestogenito di una famiglia ebraica, per condurlo a Roma in quanto segretamente battezzato da una domestica, e da lì cresciuto come cattolico. Ed è proprio dal capoluogo emiliano che arriva la conferma di un possibile nuovo titolo della lunga filmografia dell’autore di Duel con set italiano: “Siamo stati contattati due mesi fa dalla FBI Casting di Roma che ci ha presentato una lettera della Dreamworks dove veniva espressamente chiesto di trovare un bimbo di otto anni che parlasse perfettamente inglese per la parte principale in un film con al centro la figura di Mortara”, spiega al fattoquotidiano.it il presidente della Comunità Ebraica di Bologna, Daniele De Paz.

“Ci sono solo due famiglie della nostra comunità in città che hanno un figlio che corrisponde all’identikit della Dreamworks. Ed alla fine solo un bambino dei due è andato a Roma per il provino. Questo è avvenuto pochi giorni fa, ma non sappiamo ancora il risultato della selezione. Quello che so per certo, invece, è che nella lettera della casa di produzione di Spielberg c’è scritto che sono intenzionati a girare parecchie scene di film e per diversi giorni a Bologna fin dal prossimo autunno”. “La Film Commission regionale non è stata ancora contattata”, precisa l’assessore alla Cultura dell’Emilia Romagna, Massimo Mezzetti, “non hanno di certo bisogno di aiuti economici, ma siamo pronti ad ogni tipo di agevolazione perché girino qui. Nelle prossime ore cercheremo di contattare la Dreamworks per capire meglio cosa potranno fare in Emilia”.

La vicenda di Edgardo Mortara è stata fatta conoscere ad una larga fetta di pubblico di fine ‘900 grazie a libri come Il caso Mortara. La vera storia del bambino ebreo rapito dal papa (Mondadori, 1996) ma soprattutto da Prigioniero del Papa Re di David I. Kertzer (Rizzoli, 1997). “Conosciamo bene David – continua De Paz – ma non ci ha mai detto nulla di questo film. La trama comunque è quella, è un avvenimento storico su cui è stata fatta molta chiarezza nei particolari”.

Il “prelievo” del bambino bolognese avvenne il 23 giugno del 1858 e divenne uno scandalo internazionale di cui si parlò perfino negli Stati Uniti. Anche se la protesta più plateale fu di Cavour pronto a criticare il neoalleato francese che proteggeva con le sue guarnigioni papa Pio IX e il Sant’Uffizio, sotto la cui egida si era compiuto il gesto incriminato che per molti commentatori europei fu una violazione dei diritti dell’uomo.

Edgardo fu segretamente fatto battezzare dalla domestica che credeva potesse morire da un momento all’altro; ma pur essendo nato in una famiglia ebraica secondo le leggi dello Stato Pontificio doveva crescere cattolico. Giunto a Roma il bimbo finì nella Casa dei Catecumeni dove vivevano i convertiti ebraici, poi gli venne vietato di rivedere i genitori per anni, fino a quando nel 1867 studiò per farsi prete. Nemmeno la breccia di Porta Pia poté granché: il ragazzo fu ordinato sacerdote in Francia e non vide mai più, oramai volontariamente, la famiglia bolognese. “È incredibile che un cineasta che fa film d’intrattenimento come Spielberg abbia scelto la storia di Edgardo – conclude De Paz – oltre ad essere importante per la nostra Comunità e per Bologna, siamo di fronte ad un importante fatto storico per tutti gli italiani”.

Spielberg ha già girato il capolavoro Schnidler’s List (1993), il controverso Munich (2005) e ora il caso Mortara come aveva anticipato il sito di Repubblica. Progetto che va comunque ad affollare un fitto carnet di “project in development” dove il regista californiano ha stipato almeno una mezza dozzina di titoli: tra gli altri, oltre al film di prossima uscita in post produzione, Bridge of spies, è sul set di The BFG con Rebecca Hall, ha in gestazione Real Player One – un film sui videogiochi -, ma anche un possibile Indiana Jones 5, un film sull’imperatore Atzeco Montezuma e non per ultimo, come scritto sul Guardian, un possibile riutilizzo dell’attore David  Oyelowo nella parte di Martin Luther King. Allo script del Rapimento Mortara, come segnalato da Variety un anno fa, c’è Tony Kushner già sceneggiatore del succitato Munich e dell’ultimo Lincoln (2012). Infine, per i più precisi se la Dreamworks allestisse qualsivoglia set in Italia sarebbe la seconda volta per il regista premio Oscar nel nostro paese: alcune scene di Indiana Jones e l’Ultima Crociata (1994) sono state girate a Venezia tra il canal Grande, Campo San Barnaba e palazzo Barbaro.

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