Il mondo della moda è continuamente sotto pressione: dopo le decine di campagne contro l’anoressia a far parlare ancora una volta di magrezza eccessiva è l’ultima pubblicità di Yves Saint Laurent. Lo spot apparso su Elle inglese ha allarmato l’Advertising Standards Authority (ASA) che ha immediato cancellato la pubblicità ritenendola “irresponsabile”. Nel comunicato trasmesso e pubblicato sul Guardian si legge: “L’ASA ha ritenuto che la posa della modella e il particolare effetto di illuminazione nella pubblicità era atta a portare l’attenzione al petto della modella, là dove la gabbia toracica era particolarmente evidente. Inoltre la foto si focalizza su gambe e cosce che appaiono della stessa larghezza con le ginocchia in primo piano ad esaltare le scarpe del marchio che la modella indossa. Per questo abbiamo considerato che la modella è apparsa morbosamente sottopeso e la pubblicità, in questo senso, è stata irresponsabile”.
YSL e Elle non hanno commentato l’accaduto. Al momento l’unico Stato che ha una legge che regola il mondo della moda con particolare attenzione alle modelle sottopeso rimane Israele in quanto il recente Ddl proposto in Francia è stato respinto perché secondo alcuni “discriminava” le giovani ragazze naturalmente longilinee. E in Italia? Al momento non ci sono né proposte di legge in merito e né accenno alcuno per far si che questo malcostume di utilizzare ragazze eccessivamente magre finisca.
Nel frattempo, parallelamente, vi è una grande confusione anche sul fenomeno curvy: da un semplice sinonimo di formosità si passa a casi di obesità evidentemente. Il binomio corpo della donna-salute è sempre più al centro dell’attenzione e la polemica è più viva che mai. Dopo anni di magrezza eccessiva è giusto pubblicare modelle plus size? Non si rischia nuovamente di dare messaggi fuorvianti? Il popolo femminile si divide tra chi è orgogliosa di essere rappresentata, sia essa curvy o skinny, e chi parla di comunicazione responsabile e quindi è contro gli eccessi da ambo le parti.