Hosni Mubarak andrà nuovamente a processo per la morte dei manifestanti durante le proteste del 2011. La corte di Cassazione egiziana infatti ha accolto i ricorsi della procura e ha annullato il verdetto di assoluzione dell’ex-presidente egiziano, deciso dalla Corte d’Assise. Il nuovo processo inizierà il 5 novembre e il verdetto sarà “definitivo, assoluto e senza appello”, in quanto celebrato direttamente in Cassazione.
Nel 2012 l’ex raìs, oggi 87 anni, era stato riconosciuto colpevole e condannato all’ergastolo per la morte di centinaia di manifestanti durante la rivoluzione scoppiata in Egitto il 25 gennaio del 2011, ma la sentenza fu ribaltata in appello e fu ordinato un nuovo processo, conclusosi a novembre con l’assoluzione. Mubarak era a processo con i suoi due figli Alaa e Gamal, il capo della sicurezza e sei collaboratori, a loro volta tutti assolti. Nell’ambito di un altro processo per corruzione poi, l’ex rais è stato condannato a tre anni di carcere. Mubarak si è dimesso nel febbraio di quattro anni fa dopo essere stato alla guida dell’Egitto per 30 anni e attualmente è ricoverato in un ospedale militare del Cairo.
Nei 18 giorni di rivolta del 2011, che si conclusero con le dimissioni di Mubarak che cedette il potere all’esercito, furono uccisi più di 800 manifestanti. Il processo, tuttavia, riguardava soltanto l’uccisione di 239 dimostranti. In occasione dell’assoluzione, il giudice che presiedeva il processo, Mahmoud al-Rashidi, chiarì che la caduta delle accuse di omicidio non avrebbe assolto Mubarak dalla corruzione. Al-Rashidi ha inoltre sostenuto che gli obiettivi della rivolta del 2011 erano legittimi.