“Io ho espresso una mia posizione legittima su materie di nostro interesse, come l’interpretazione della legge Severino. E’ sicuramente criticabile, ma non è una dichirazione stimolata da qualcuno. Io non parlo a telecomando e quello che dico può essere anche sbagliato”. Così Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità anticorruzione, torna così sulle sua tanto contestata intervista in cui ha criticato la lista di impresentabili stilata dalla Commissione parlamentare Antimafia, presieduta da Rosy Bindi. “Io mi sono limitato a dire che i codici di condotta etica sono importanti, ma devono essere condivisi. E penso che non sia compito della Commissione Antimafia, ma non ho nulla da dire contro l’onorevole Bindi. La prossima volta, però, non lo farò più, perché ci sono argomenti che non si possono toccare se resterà opportuno che le valutazioni sulla presentabilità e sul rispetto dei codici etici debbano essere fatte da una commissione di tipo politico. Qualcuno – ha concluso Cantone con un sorriso – ha anche detto che io approvassi la denuncia di De Luca contro la Bindi e mi sono fatto una risata, perché voglio ricordare che l’onorevole Bindi nell’esercizio delle sue funzioni, gode una totale immunità  di Manolo Lanaro

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