È l’ultimo giorno nelle rispettive case, poi voleranno verso Berlino. Rifinitura, conferenza stampa e notte prima dell’esame. Juventus e Barcellona sono alla vigilia della vigilia. La vivono con il consueto carico di tensioni che circola prima di una finale di Champions. Il mercoledì di Vinovo è stato macchiato dall’infortunio al polpaccio di Giorgio Chiellini che, dicono ora le agenzie di stampa, salterà la gara. Senza l’azzurro è ora emergenza vera, proprio nel giorno in cui Allegri avrebbe dovuto accennare un sorriso per il rientro in gruppo di Andrea Barzagli, che rappresentava un balzello importante per essere certi di poter cambiare modulo in corsa passando al 3-5-2 che è servito a non prenderle contro il Monaco o a sterilizzare il momento di massimo sforzo offensivo del Real. E invece ora ripartono tutti i ragionamenti di Allegri. Ora probabilmente dovrà optare per Ogbonna vista la scarsa affidabilità atletica di Barzagli. Non proprio quello che ci si augurava alla vigilia.

“Non mancherò”, ha invece detto con forza Iniesta, bloccato anche lui da un fastidio al polpaccio. Ma giura che di saltare la finale non se ne parla neanche. “È solo un fastidio, aiuterò i miei compagni a vincere questa Champions tanto desiderata”, è stato il suo commento. La settimana del centrocampista iberico era iniziata con solo lavoro in palestra, però. E mercoledì non ha comunque lavorato in gruppo.

I tifosi blaugrana e bianconeri incrociano le dita e preparano le valigie. Molti partiranno poche ore dopo le squadre. Aerei e pullman i metodi più comuni. Ma saranno lunghi anche i torpedoni di auto, soprattutto degli juventini, dopo il caos biglietti che – giurano in tanti – è tutt’altro che finito. Chiusa la parentesi del down del sito e delle polemiche legate ai costi dei pacchetti offerti dall’agenzia Francorosso, sarebbe ancora vivo il problema legato al ritiro dei tagliandi per chi si muove con mezzi propri verso Berlino. Una buona fetta dei circa 15mila bianconeri è attesa nella capitale tedesca tra venerdì notte e sabato mattina.

C’è chi da Torino è già partito a bordo di un bus-discoteca: 150 ultras che da mercoledì pomeriggio hanno iniziato a macinare gli oltre mille chilometri che li separano dall’Olympiastadion. Poi inizierà la parte calda di un countdown lungo 12 anni. E sarà spettacolo anche sugli spalti dove sono attese due imponenti coreografie. Il Barcellona ha svelato sul proprio sito la cornice che accompagnerà gli undici di Luis Enrique: un richiamo alle proprie radici con la scritta Mes que un club sullo sfondo blaugrana. Più complessa quella della Juventus, che dovrebbe formare una coppa dalle grandi orecchie sostenuta da due mani. Chi davvero riuscirà ad afferrarla, dopo le vittorie di Liga e Serie A, di Copa del Rey e di Coppa Italia avrà completato il quadro e potrà gridare ‘triplete’. Per tanti, da Xavi a Pirlo fino a Buffon, è probabilmente l’ultima chance. A Berlino solo gli italiani sanno “come si fa”. 

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