Al folto ed eterogeneo gruppo di candidati alle primarie repubblicane Usa, si è aggiunto oggi anche Rick Perry, ex governatore del Texas, che annuncia la sua discesa in campo, trampolino di lancio obbligatorio per la corsa alle elezioni presidenziali 2016. Il sessantacinquenne politico conservatore, grande simpatizzante del movimento del Tea Party, ala destra del suo partito, ci riprova dopo il tentativo fallito nel 2012 a seguito di una serie di gaffe durante la campagna elettorale che gli sbarrò la strada verso la conquista della Casa Bianca, lasciando spazio al candidato Mitt Romney (47,2%) sconfitto da Barack Obama (51%).
Il lungo elenco dei rappresentanti in corsa per la leadership del Grand Old Party raggiunge quindi quota dieci. Negli scorsi giorni, le ultime candidature presentate ufficialmente sono state quelle di Lindsey Graham, ex senatore della Carolina del sud (candidatosi il 1 giugno), George Pataki, ex governatore di New York (28 maggio) e Rick Santorum, ex senatore della Pennsylvania (27 maggio).
Ad anticipare l’annuncio ufficiale della candidatura Perry, c’è un video pubblicato sul sito www.rickperry.org che incentra il suo messaggio sul recupero del sogno americano, a suo dire dimenticato dall’attuale amministrazione a guida democratica. Secondo quanto riporta il Washington Post dopo l’annuncio sul web, l’ex governatore texano e veterano di guerra lancerà ufficialmente la sua campagna elettorale nel pomeriggio di oggi nel corso di un evento da un hangar dell’aeroporto di Addison, sobborgo di Dallas. “Correrò per la presidenza perché so che i giorni migliori del nostro Paese sono davanti a noi. La strada verso la Casa Bianca richiederà il meglio di me e io lavorerò ogni giorno per guadagnarmi il vostro sostegno” ha scritto sul suo portale.
“Noi vedremo molti candidati che diranno la cosa giusta sui confini, sulle tasse, sulla spesa pubblica, ma quello di cui abbiamo bisogno è di un presidente che ha fatto la cosa giusta”, ha detto il conservatore texano nel video in ci sono state montate una serie di immagini del repubblicano che incontra suoi elettori, in particolare bianchi e uomini. “Abbiamo bisogno di un presidente che unisce piuttosto che uno divide”, ha poi aggiunto promettendo di “far rivivere il sogno americano”.
Le origini politiche di Perry sono però molto diverse rispetto alle sue attuali posizioni. Nel 1984 fu eletto alla Camera dei Rappresentanti texana nelle fila del partito democratico, per tre mandati. Quattro anni dopo, in occasione delle elezioni presidenziali, sostenne nelle primarie il democratico Al Gore, poi sconfitto. A seguito della bruciante sconfitta, la sua carriera politica si sposta su posizioni molto più moderate e passa nel campo avverso, sostenendo il partito repubblicano. Perry diventa un convinto conservatore in tema di politiche fiscali e sociali, accanito oppositore dell’aborto e apertamente contro l’omosessualità, favorevole all’insegnamento del creazionismo nelle scuole e sostenitore della pena di morte.