“Lunedì prossimo presento la mia candidatura a sindaco di Milano. Il simbolo è già pronto, è molto semplice”. E’ l’annuncio di Vittorio Sgarbi ai microfoni de La Zanzara, su Radio24. “Corro da solo” – spiega – “perché mi sembra assurdo lasciare la città di Milano senza un’idea, senza un progetto. Non ho alcun partito dietro e non ne voglio”. Il critico d’arte poi afferma di aver presentato denuncia contro i carabinieri di Milano: “Il giorno dell’inaugurazione dell’Expo si sono inventati che la targa della mia macchina non era registrata e volevano i miei documenti. Mi hanno fatto arrivare a un appuntamento con 45 minuti di ritardo. Li ho denunciati per interruzione di pubblico servizio. Questi la devono smettere di rompere i coglioni alle persone serie per fare delle cose che riguardano i controlli al buco del culo. Prima” – continua – “mi hanno detto: “Buongiorno signor Sgarbi, sono un suo ammiratore”. Si sono fatti un selfie con me e poi mi hanno chiesto i documenti. Ho detto che sono fannulloni e che usano metodi fascisti. A Napoli invece un giornalista a cui ho negato un’intervista mi ha quasi strappato un orecchio”. E aggiunge: “Sono le direttive di Alfano? Lui è stato a pranzo con diversi mafiosi, perché lui non è nella lista degli impresentabili? Perché non è stato cacciato a pedate nel culo?“. Sgarbi si esprime anche sul caso De Luca: “Ha fatto benissimo a querelare Rosy Bindi, ha difeso il suo onore davanti a una diffamatrice abituale coperta dall’immunità parlamentare, una spregevole e falsa deputata. Io la caccerei subito dalla commissione Antimafia e da tutte le parti. Ho definito in passato la Bindi ‘più bella che intelligente’, una battuta coniata da me e da Martinazzoli. Poi la rubò Berlusconi“. E rincara: “Siccome ormai c’è una morale grillina, basta che uno abbia un odore di condanna o di processo per essere incandidabile o innominabile. Ma che roba è? Dovremo ricominciare a parlare dei Tortora. Perché il presidente Mattarella non è intervenuto per smentire la Bindi?” di Gisella Ruccia
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