UNA STORIA SBAGLIATA - 4/5
di Gianluca Maria Tavarelli, Italia 2015, dur. 109 – Con Isabella Ragonese, Fabrizio Scianna
Gela, 2006. Lei è un’infermiera che si occupa di bimbi malformati dall’inquinamento del petrolchimico, lui un soldato italiano in missione in Iraq sempre più spesso. Vita di coppia ricca di sesso animalesco, priva di figli, e leggermente incrinata da un non detto silenzioso che macera l’anima. Dietro le spalle, in profondità di campo, i due protagonisti hanno il luna park di luci, mercurio e ciminiere del gigante mortifero. Complicato raccontare il ritorno di Tavarelli al cinema, soprattutto a livello di accadimenti del plot senza fare spoiler, perché Una storia sbagliata scorre su due binari temporali e spaziali differenti, continuamente mescolati in montaggio: la coppia a Gela e l’attesa del viavai professionale dell’uomo; la donna in Iraq per curare bimbi malformati con labbro leporino ma con un obiettivo ben diverso dall’assistenza sociale. Ed è proprio in questa commistione frammentaria di senso che il film soffre di zoppia: il bordone siciliano è di una potenza e densità drammaturgica encomiabile (la corsa della Ragonese all’arrivo dei militari fa davvero tremare); l’excursus iracheno, invece, si puntella qua e là senza trovare un baricentro significativo. Tanta, troppa carne al fuoco (Gela, il tricolore rifiutato, la quotidianità degli iracheni), anche se la sensibilità autoriale viene comunque percepita. 2/5