Il provvedimento dell'ottobre 2014 obbliga l'ex presidente del Consiglio a ridimensionare le quote di Fininvest nel gruppo bancario (dal 35,13% al 9,9%), visto che non possiede più i requisiti di onorabilità e quindi non può più essere socio di maggioranza
Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso di Silvio Berlusconi contro il provvedimento della Banca d’Italia che impone all’ex cavaliere la cessione del 25% di Mediolanum detenuto dalla Fininvest che non potrà avere più del 9,9% della rete bancassicurativa. La decisione della Banca d’Italia sulla partecipazione era stata presa a seguito della perdita dei requisiti di onorabilità dell’ex presidente del Consiglio per la sentenza sui diritti Mediaset. Lo scorso ottobre Bankitalia aveva infatti sancito che Berlusconi, in seguito alla condanna, non può rimanere azionista rilevante del gruppo bancario, perché ha perso i requisiti di onorabilità. Così il consiglio di amministrazione aveva dato mandato all’amministratore delegato di sciogliere il patto di sindacato con Ennio Doris, fondatore di Mediolanum, e studiare l’istituzione di un fondo fiduciario. Al ricorso aveva partecipato anche la Holding Italiana Quarta di Marina Berlusconi.