Fra esattamente due settimane verrà presentata la prima enciclica di Papa Francesco. Si chiamerà “Laudato sii”, in onore di San Francesco e del suo amore per la natura. L’enciclica conterrà una critica al consumismo sfrenato e si concentrerà sui cambiamenti climatici, causati dall’uomo.

Il Papa ha consultato vari esperti e scienziati prima di scrivere ‘Laudato sii’,  addirittura promuovendo un convegno in Vaticano il giorno 28 Aprile 2015. L’enfasi è certo sulla natura, ma c’è anche una forte componente di giustizia sociale: i più vulnerabili quando arrivano le catastrofi dovute ai cambiamenti climatici sono sempre i poveri, che perdono accesso a terreni e ad acqua potabile. Il messaggio è che non sono solo gli orsi polari a soffrire, è l’umanità intera.

Tutto bene allora? La quasi totalità del mondo scientifico è concorde che i cambiamenti climatici sono reali e sono causati dall’uomo. L’enciclica dovrebbe essere semplicemente la Chiesa che fa la sua parte per migliorare il pianeta, come da imperativo morale e religioso.

E invece no. I lupi in fabula sono sempre loro. I petrolieri, i politici che li appoggiano e che vengono ampiamente ripagati di tali appoggi durante le elezioni, e i centri di ricerca finanziati dai petrolieri. Si sono tutti sfogati come meglio hanno potuto contro il Papa. Di tutto hanno tirato fuori .

Inizia The Heartland Institute con sede a Chicago. Non dicono chi li finanzia ma è noto che hanno ricevuto quasi 800mila dollari da ExxonMobil e da Chevron, e che ricevono denaro dai fratelli Koch, che hanno fatto la loro fortuna con il petrolchimico. Per dirne una, The Heartland Institute tuttora continua a dire che il fumo di sigaretta non fa male. E sì, hanno ricevuto fondi pure da Phillip Morris. Bene, The Heartland Institute ha mandato una delegazione a Roma per informare il Papa che la crisi dei cambiamenti climatici non esiste!

Il presidente Joseph Bast ha dichiarato:

“Gli umani non stanno causando una crisi climatica sul pianeta verde di Dio, stanno solo realizzando il loro dovere biblico di proteggere la terra e di usarla per il bene dell’umanità. Sebbene il Papa abbia buone intenzioni, nell’appoggiare le posizioni non scientifiche dell’Onu sui cambiamenti climatici sta facendo un disservizio al suo gregge […] I poveri soffriranno terribilmente se l’accesso all’energia — il motore della prosperità e di una vita migliore —  diventerà più costoso e meno affidabile per decreti imposti dall’alto.”

Ipse dixit.

Jim Lakely, sempre di The Heartland Institute dice che il Papa non è bene consigliato dall’Onu su questo complicato tema scientifico, che i cattolici dovrebbero analizzare l’evidenza da stessi e capire che il Santo Padre è una autorità su temi spirituali non su quelli scientifici.

Arriva The American Petroleum Institute, la potente lobby dei petrolieri americani a dichiarare  che le “fonti fossili sono uno strumento vitale per sollevare le popolazioni dalla povertà in tutto il mondo, e noi abbiamo questo impegno”.

Si, vaglielo a spiegare in Nigeria dopo cinquant’anni di Shell e di Enu.

E in questi giorni arriva anche Rick Santorum a bagnare il pane nell’olio. Santorum è candidato alle presidenziali Usa come repubblicano per il 2016. Dice che la chiesa dovrebbe “lasciare le questioni scientifiche agli scienziati” perché qualche volta su questo tema sbaglia. Dovrebbero focalizzarsi su teologia e moralità perché “Quando la chiesa si immischia in teorie politiche e controversie scientifiche credo che non sia altrettanto potente né credibile. ”

L’ironia della sorte è che il Papa ha un master in chimica*. E’ evidente che i nostri eroi hanno paura della chiesa, dei suoi 1,2 miliardi di seguaci e della sua presenza capillare in ogni angolo del globo. E del carisma di Papa Bergoglio.

Come sempre i piagnistei dei petrolieri non sono altro che il canto del cigno morente.

In tutto il mondo ci si prepara per questa enclica con entusiasmo. In Australia verrà distribuita sottoforma di libro in tutte le parrocchie. Nelle Filippine tutte le chiese di Manila suoneranno le campane a festa il giorno dell’enciclica. In Argentina creeranno delle preghiere speciali collegate a ‘Laudato sii’. Negli Usa i vescovi preparano modelli di omelie sui cambiamenti climatici da diffondere fra il clero.

Manca solo una cosa alla chiesa: di disinvestire il suo immenso patrimonio da fondi petroliferi. C’è un detto americano che dice “Put your money where your mouth is”. La bocca ed il portafoglio devono stare nello stesso posto.

Oh yes, we can.

Qui la petizione per chiedere al Vaticano di disinvestire dalle fonti fossili.

* Errata corrige: Papa Francesco non ha un master in chimica, ma è perito chimico

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