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Turchia, quattro morti e 350 feriti per doppia esplosione a comizio filo-curdo

"Fa riflettere il fatto che ciò sia accaduto così vicino alle elezioni" spiega il presidente del partito filo-curdo Hdp, che secondo un sondaggio potrebbe conquistare il 10% dei voti alle elezioni del 7 giugno e togliere al partito del presidente Erdogan la maggioranza assoluta

Due esplosioni hanno provocato quattro morti e 350 feriti. È successo a Diyarbakir, capitale del Kurdistan turco che si trova a sud-est della Turchia, durante il raduno del partito filo-curdo Hdp, secondo quanto si legge sull’agenzia Fiat. A sentire il ministro dell’Agricoltura Mehdi Eker, i morti accertati sarebbero due, mentre per il ministro della Salute Mehmet Muezzinoglu oltre 20 persone sono state ricoverate in ospedale.

Il presidente dell’Hdp Selahattin Demirtas ha esortato i sostenitori del partito a mantenere la calma in un’intervista in diretta rilasciata a Cnn Turk. “Non conosciamo la causa dell’esplosione. Fa riflettere il fatto che ciò sia accaduto così vicino alle elezioni”. Domenica 7 giugno, infatti, si svolgeranno in Turchia le elezioni parlamentari e secondo gli ultimi sondaggi il partito curdo potrebbe essere la rivelazione. Riuscirebbe infatti a superare il 10% e a conquistare 62 seggi in Parlamento, mettendo in seria difficoltà l’Akp, il partito del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che non riuscirebbe ad arrivare a 276 seggi, che servono per governare da solo.

Per il presidente Erdogan, la doppia esplosione di Diyarbarkir è stata una “provocazione” mirata a minare la pace prima delle elezioni di domenica. In un comunicato ha anche espresso le sue condoglianze per le vittime.

Stando alle prime ricostruzioni di alcuni media turchi, a provocare le esplosioni – distanziate di cinque minuti – sarebbe stato un cortocircuito a una centralina elettrica. Ma il ministro dell’Energia Taner Yildiz ha escluso la pista dell’incidente elettrico. “La nostra ispezione – spiega – ha chiaramente dimostrato che la fonte dell’esplosione non è stata l’unità di distribuzione elettrica”, in quanto “la porta è stata danneggiata da una pressione proveniente dall’esterno verso l’interno e non viceversa”.

Il primo ministro turco Ahmet Davutoglu ha promesso che saranno fatte indagini per capire “se si è trattato di un’esplosione dell’unità di distribuzione di energia, di un tentativo di omicidio o di una qualche tipo di provocazione e annunceremo i risultati nel più breve tempo possibile. Come in passato abbiamo preso gli autori di attacchi contro l’Hdp, prenderemo i colpevoli anche in questo caso”.